Corriere dello Sport

Arrivo previsto a marzo

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Eco40 è la barca costruita da Matteo Miceli per il suo giro del mondo in solitario. Poco più di 12 metri di lunghezza, rifiniture interne ridotte all’osso per avere sempre tutto sotto controllo, la sfida di Miceli è fare il giro del mondo in autonomia energetica e alimentare. 18 pannelli solari, due generatori eolici e un idrogenera­tore assicurano la corrente necessaria per far funzionare tutti gli strumenti di bordo. Per mangiare, oltre alla pesca, Miceli ha attrezzato Eco40 con un orto basculante a luce artificial­e che ora produce soprattutt­o germogli e ha portato con sé due galline, la Bionda - morta pochi giorni fa - e la Mora. Partito da Riva di Traiano il 19 ottobre, Miceli ha passato lo stretto di Gibilterra, poi giù fino al Capo di Buona Speranza, in Sudafrica, e ora naviga verso l’Australia in condizioni di mare particolar­mente difficili, con venti fortissimi, onde che arrivano a dieci metri e - soprattutt­o - il pericolo iceberg. Doppiato il temutissim­o Capo Horn, poi risalirà nell’Atlantico per rientrare intorno al mese di marzo nello stretto di Gibilterra. Miceli è assistito da uno staff a terra a partire dal professor De Girolamo, docente al Dipartimen­to di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale della Sapienza di Roma. L’impresa è supportata anche dalle Università di Bologna, Napoli e Torino.

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