Corriere dello Sport

La svolta a Borisov: da quella sconfitta è nata una squadra più equilibrat­a e molto prolifica

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Neanche quando vinse lo scudetto nel 1982-83 e nel 2000-01 aveva segnato così tanto. Due volte sole la Roma aveva segnato di più nelle prime dieci giornate. Nel lontano 1928-29, quando, nel girone A della Divisione Nazionale Fulvio Bernardini e Rodolfo Volk firono i trascinato­ri di quella macchina da gol che arrivò a 28 reti. Nel 1960-61, la Roma allenata da Foni vinse la Coppa delle Fiere e si classificò quinta in campionato (erano gli anni di Anacleto Gianni presidente, soprannomi­nato Anacleto V, per via di una certa familiarit­à con quel piazzament­o), con una coppia di bomber del calibro di Manfredini e Lojacono, che raggiunse quota 26. La Roma di Garcia è andata in gol 25 volte, senza un realizzato­re seriale (Dzeko è ancora fermo alla rete cont ro la Juve), ma con ben tredici giocatori (dodici solo in campionato) andati a segno. In Europa solo il Bayern Monaco segna di più.

LA SVOLTA DI BORISOV. Si spiega

Garcia ha mandato in gol 12 giocatori Cinque volte a segno nel primo quarto d’ora, come il Napoli

così il primo posto della Roma. va in gol con una media di 2,5 volte a partita e spesso riesce a risolvere le partite nei primi minuti. E’ successo contro l’Udinese ed era accaduto una settimana prima a Firenze. E non è una casualità. La Roma con il Napoli è la squadra che ha segnato di più nel primo quarto d’ora: cinque gol. E quando passa in vantaggio la Roma vince sempre: è accaduto sette volte su sette. Se si consideran­o anche le tre partite di Champions League diventano 32 le reti nella stagione ufficiale. Quello del gol sembrava un problema ereditato dalla passata stagione. Ma la svolta c’è stata dopo le prime partite. La Roma ha segnato otto gol nelle prime cinque giornate, ben diciassett­e nelle altre cinque. E’ evidente che qualcosa è cambiato. La fase più prolifica è cominciata con la partita contro il Carpi, ma in realtà la svolta c’è stata tre giorni dopo, a Borisov, quando nella ripresa Garcia ribaltò la Roma. Dopo aver preso tre gol nella prima mezz’ora, nell’intervallo il tecnico francese parlò chiaro negli spogliatoi: «Non si può continuare a giocare così». Quella sera nella ripresa è nato il 4-4-2 e da lì la capacità della squadra di cambiare modulo anche in corsa, come ha fatto con ottimi risultati nelle ultine partite, compresa quella contro l’Udinese. Una metamorfos­i tattica che ha permesso di avere più equilibrio in campo e di conquistar­e il primo posto in classifica. Senza perdere la fisionomia della squadra offensiva voluta da Garcia sin dal suo insediamen­to sulla panchina gialloross­a.

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