Corriere dello Sport

La Lazio non sa gestire: 8 pareggi in 61 partite

E quest’anno è aumentato lo squilibrio: 9 vittorie, 6 sconfitte e soltanto 1 pari in 16 gare tra Europa e campionato

- Di Fabrizio Patania

Calcio offensivo, spesso sul filo, provando a vincere ogni volta e rischiando di perdere, come è successo a Bergamo e non era nelle previsioni. Difficoltà di gestione e di controllo della partita. E’ quasi un difetto struttural­e della Lazio, appartiene al passato e basterebbe ricordare l’epilogo del campionato scorso. La foto del San Paolo all’ultima giornata, spareggio Champions con il Napoli da montagne russe: due gol di vantaggio, la rimonta di Benitez, il rigore fallito da Higuain, l’allungo nel finale con Onazi e Klose. Non c’è partita da considerar­e scontata e non c’è partita chiusa in anticipo. Con la Lazio può succedere spesso di tutto. Lo confermano i numeri della gestione Pioli: 35 vittorie, 18 sconfitte e 8 pareggi in 61 impegni ufficiali da quando allena a Formello tra campionato, Coppa Italia, Europa League. Ha vinto tanto, più della metà delle partite, ne perde di media quasi una su tre, ha pareggiato pochissimo e questo rappresent­a il dato più interessan­te. Senza vie di mezzo e non ci sono altre squadre bipolari in serie A. Ora si sta avvicinand­o la Fiorentina di Paulo Sousa (7 vittorie e 3 sconfitte in 10 giornate), ma ci riferiamo ad un periodo di tempo limitato. La Lazio, invece, lavora da più di un anno con lo stesso allenatore. EQUILIBRI. Pioli ha portato un’impronta decisiva e una nuova mentalità, ha fatto vedere un bel calcio, s’è avvicinato alle grandi, ma non è ancora

I calciatori della Lazio a testa bassa dopo il ko di Bergamo riuscito a trasformar­e la Lazio in una grande. L’ultimo sforzo è spesso il più difficile e in una lunga corsa a tappe com’è il campionato italiano si tratta di aggiungere pragmatism­o ed esperienza. Una squadra giovane si può far sorprender­e, la tendenza a proporre gioco e attaccare per novanta minuti produce dei rischi, soprattutt­o (come con l’Atalanta) se quattro-cinque giocatori calano nel secondo tempo in modo vistoso. Inevitabil­e con tanti impegni ravvicinat­i e gli infortuni. A Formello parlano spesso di personalit­à, ma i motivi principali sono ricondotti alla condizione fisica legata al tipo di gioco e alle fragilità struttural­i (assenza di De Vrij, pochi mediani in organico) che espongono la squadra al contropied­e. C’è poco equilibrio in campo. Con il Sassuolo (sconfitta per 1-2) il gol di Missiroli è arrivato come quello di Gomez a Bergamo. Inseriment­o senza copertura. E poi l’equivoco: Milinkovic è fortissimo, ma gioca davanti e costringe Pioli solo al 4-2-3-1. La Lazio in campionato ha vinto 6 partite e ne ha perse 4. Da Shanghai a oggi sono state giocate 16 gare: il bilancio dice 9 vittorie, 6 sconfitte e 1 solo pareggio, in Europa League con il Dnipro. Nel passato campionato Pioli chiuse al terzo posto con 69 punti, frutto di 21 vittorie e appena 6 pareggi con 11 sconfitte. In Coppa Italia unica sconfitta nella finale con la Juve dopo 5 vittorie e 1 pareggio nella semifinale d’andata con il Napoli. Un’altalena continua.

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