FESTA DYBALA A CASA JUVE È LUI LA JOYA
Consueto appuntamento di metà agosto: bagno di folla e un protagonista assoluto L’idolo dei tifosi: cori e applausi dopo i no di mercato, Paulo risponde con una doppietta E dopo l’amichevole posta sui social la sua felicità: «Grazie per questa giornata in
Doveva essere la festa della Juventus e lo è stata. Ma il pomeriggio di Villar Perosa è stato anche e soprattutto la festa di Paulo Dybala, il numero 10 tanto amato dal popolo bianconero che ieri ha mostrato tutta la sua gioia per il fallimento delle trattative di mercato che non hanno portato l’argentino né allo United né al Tottenham. Cori, applausi, richieste di autografi e selfie, gridolini di ragazze impazzite con addosso la sua maglia: Paulo è stato il protagonista di una giornata a forti tinte bianconere, come succede sempre nel paese che è la "patria" degli Agnelli. Lui più di Cristiano Ronaldo che si è seduto solo in panchina a causa di un affaticamento muscolare (out anche De Ligt a causa delle vesciche ai piedi) e comunque si è beccato l’ovazione della gente quando il suo nome è stato annunciato dallo speaker, al momento della lettura delle
formazioni. Il grosso degli applausi però stavolta è stato per il figliol prodigo che si è “battuto” a suon di no (alle pretendenti inglesi) pur di continuare a indossare la maglia bianconera e che adesso, anche se il Psg bussasse alla sua porta (ma la priorità di Leonardo, in caso di cessione di Neymar, è Coutinho che sarebbe inserito nell’operazione con il Barcellona), ci penserà bene prima di lasciare quella che lui definisce la sua famiglia.
GRAZIE TIFOSI. Dybala è rimasto molto colpito dall’accoglienza che ha ricevuto e non a caso, dopo essere tornato in pullman a Torino con i compagni, ha usato Twitter per ringraziare tutti. «Grazie tifosi bianconeri per questa splendida giornata in famiglia!» ha scritto aggiungendo una sua foto nella quale applaude in mezzo al campo. Per lui è stato un bagno di folla importante, come se il popolo juventino avesse voluto votare la fiducia all’argentino andando contro alla scelta della società di ceJoya, Sono giornate come queste che possono segnare l’inizio della nuova avventura bianconera di Paulo che sembrava messo ai margini sia da una stagione (la scorsa) non certo positiva anche a causa delle incomprensioni con Allegri sia dalle scelte di mercato del club, che era (è?) deciso a sacrificarlo sull’altare delle plusvalenze. Adesso la parola passa a Sarri: se lo farà giocare con continuità, magari...
DOPPIETTA PER STUPIRE. La acclamata fin dall’arrivo del pullman in Val Chisone, ha incantato anche sul campo: si è procurato e poi ha trasformato di sinistro il rigore dell’1-0 e poi ha firmato il 2-1 di destro. Un coro dietro l’altro per lui. Un applauso continuo. Anche se non era in condizione (ha iniziato ad allenarsi da 9 giorni dopo le vacanze post Coppa America) e non giocava né falso nueve, ruolo che aveva ben interpretato nell’ultima mezzora del match di domenica contro l'Atletico, né seconderlo.
Nel giro di campo con i due trofei vinti acclamato anche CR7 ko per affaticamento
A inzio ripresa gara sospesa per pacifica invasione: a caccia di selfie e autografi
da punta, ma largo a destra in un tridente che vedeva Higuain centravanti e Douglas Costa a sinistra. All'intervallo Dybala è rimasto negli spogliatoi come molti dei compagni che avevano sfidato nella prima frazione la Primavera di Zauli. E' così sfuggito all'abbraccio della gente che, celebrato il 3-1 di Cuadrado al 6', non è più riuscita a trattenersi e, per la seconda volta (era già successo all'intervallo quando CR7 aveva regalato la sua maglia a un bambino, "scippato" da una ragazzina più grande), ha invaso festosamente il campo mettendo fine con largo anticipo al match. L'argentino si è comunque gustato un pomeriggio che gli ha dipinto un bel sorriso sul volto e che ha ricaricato le batterie del morale dopo i quattro giorni (a inizio agosto) di esilio forzato nel suo appartamento in centro, quando "doveva" dire di sì allo United. Lui invece ha detto no e ieri si è goduto la festa della sua gente. Anzi... della sua famiglia.