E intanto si surriscalda il clima per Lazio-Roma
La vicenda controversa dei funerali di Diabolik accende gli ultrà: Diablo Day per il 1° settembre
ROMA - Primo settembre, ore 18. E sarà già derby. Mai così presto. Ma chissà, magari, mai così bello. Certo ora, su questa partita, cala l’omicidio di Diabolik, il capo ultrà biancoceleste, avvenuto la settimana scorsa a Parco degli Acquedotti come una vera e propria esecuzione che gli inquirenti hanno immediatamente circoscritto al mondo dell’agguato criminale. Quello di settembre sarà il primo derby senza Fabrizio Piscitelli in Nord, la Curva vorrà ricordarlo. E in questa cornice, l’attrito sorto tra la Questura di Roma e la famiglia Piscitelli sulle modalità dei funerali, costituisce il substrato su cui potrebbero innescarsi tensioni al derby.
Il questore Carmine Esposito ha disposto esequie in forma privata per motivi di ordine pubblico, la moglie, le figlie e la sorella del capo ultrà avevano chiesto funerali pubblici per rendere al loro congiunto quello che loro ritengono il miglior ricordo. Il ricorso al Tar, respinto, ha fatto sì che i familiari chiedessero a tutti, amici, parenti e ragazzi e ragazze della Curva Nord, di disertare la cerimonia fissata l’altro ieri alle 6 del mattino al Cimitero Flaminio, a Prima Porta. Così è stato, poi la famiglia Piscitelli è tornata a confrontarsi con il questore Esposito (e sta continuando a farlo). Nel frattempo, poco prima delle esequie saltate c’è stato il riconoscimento della salma da parte dei familiari, che ancora non era avvenuto. SVILUPPI. Ci sono da seguire con attenzione gli sviluppi di una vicenda delicata, in cui la famiglia ha il diritto di far valere le sue ragioni affettive e la Questura, dal suo punto di vista, gestisce invece la situazione come una vicenda che può avere risvolti di ordine pubblico tutti da valutare. Anche in riferimento al derby. Da l’altro ieri sera, è partito il tam tam ultrà on line per un Diablo-day nel giorno del derby, per ricordare Fabrizio Piscitelli. Si è messa in moto l’intelligence per valutare la situazione attentamente. Sembra che, come sarebbe successo in occasione dei funerali poi non celebrati martedì mattina, il Diablo day chiamerebbe a raccolta ultras da diversi Paesi d’Europa. Insomma, la situazione si va facendo delicata e può surriscaldarsi di giorno in giorno. Chiaro che la Questura, dal suo punto di vista, non possa venire a patti perché sotto pressione per la possibile invasione di frange estreme del tifo (e questo lo sanno anche gli ultrà), ma attraverso i canali Digos si potrebbe tentare un’opera diplomatica per trovare una soluzione accettabile e accettata (da qualche parte è trapelata l’ipotesi un funerale a numero chiuso). Ed è chiaro che la famiglia Piscitelli continuerà a svolgere il ruolo di attrice principale tenendo aperto il canale con la Questura (anche se ieri l’ordinanza di esequie private è stata rinnovata senza data).
RISCHIO. L’Osservatorio ormai da diversi anni assegna al derby di Roma un codice di rischio 4 quasi di default: questi sviluppi potrebbero invece offrire contenuti all’allarme sul match. Che ancora non è ufficialmente scattato. Dopo le due sedute preferragostane, l’organo collegiale si rivedrà il prossimo mercoledì (giorno tradizionale), quindi il 21, e lì si potrebbe già cominciare a parlare di derby cercando di capire a che punto sarà l’altra vicenda, che ora sembra essersi strettamente collegata a Lazio-Roma. A quel punto qualche determinazione potrebbe essere emessa già il 21, altrimenti il 28. Stesso percorso avvierà la Questura, continuando tutta l’attività che servirà per arrivare al tavolo tecnico con il Gos. Le impressioni ambientali sul derby di settembre ora impongono massima cautela.
Per il ricordo nel giorno della gara attesi ultrà da più parti d’Europa
Questura e famiglia del capo della Nord parlano: le esequie restano private