Balotelli verso Brescia è un Ferragosto di fuoco
Voci insistenti su un accordo già raggiunto (contratto di 3 anni), ma Cellino invoca il silenzio: «La fuga di notizie rischia di rovinare tutto»
Ore di accelerata, Ferragosto di fuoco per Balotelli sospeso tra Brescia e Flamengo. Sono in due a contenderselo: Mario tornerebbe in serie A dalla porta più vicina, un ingaggio a chilometro zero lo ha trovato proprio accanto a casa sua. Ma ci sono anche i brasiliani, con una proposta irrinunciabile così ieri sera Massimo Cellino è intervenuto a gamba tesa per evitare complicazioni. «L'informativa impropria di queste ore danneggia le azioni di mercato che il club potrebbe concludere e riduce le probabilità di successo di ogni iniziativa», si legge nel comunicato del Brescia, che sarà in silenzio stampa da qui alla prossima settimana. Balotelli non è più Supermario da qualche anno, ma l'estate da disoccupato ha solo ristretto un po' il ventaglio delle destinazioni. Il sipario sul campionato si sta alzando, e Balo ha sul tavolo il triennale (due milioni subito, più un altro se si andrà a dama con i bonus) offertogli dal Brescia. Forse non è abbastanza per dissuaderlo da una nuova vita pallonara in Brasile. Le riflessioni con Mino Raiola in una cena a Montecarlo, dove risiede il procuratore - sono andate in questa direzione. Sarebbe peraltro un esordio-boom, di quelli da cuocere a fuoco lento e preparare bene, per Balotelli: Brescia-Juventus del 25 settembre, prima di allora Mario deve scontare una squalifica di quattro giornate rimediata in Francia.
CONTRATTO D'ORO. In un caso, il cuore dice Brescia. La dirigenza del Flamengo però si è presentata in Europa con un contrattone, per ricoprire d'oro Balotelli: dieci milioni sull'unghia più altri cinque per il prossimo anno e mezzo. Un sentimento non si quantifica, ci sono anche ragionamenti affettivi dai quali è difficile derogare. I genitori adottivi hanno cresciuto Balotelli a Concesio, paese alle porte del capoluogo. Il Brescia di nuovo in A dopo otto stagioni è un incentivo in più per l'attaccante che – messa da parte l'esclusione dall'ultimo Europeo – ha ricominciato dalla Costa Azzurra. Ma la stella di Super Mario si accende e spegne di continuo, così il Marsiglia è stato l'ultimo trampolino per dare qualche traccia di sé al netto di due anni e mezzo col Nizza.
PRENDERE O LASCIARE. Talento alla Cassano, di quelli che è d'obbligo maneggiare con cura. Balotelli però può tornare alla base, di per sé è un buon motivo per dargli credibilità. Brescia in passato ha saputo esaltare bomber come Luca Toni e un Caracciolo diventato vero totem. Mario è quello della maglia interista scagliata a terra dopo una semifinale di Champions League col Barcellona, il campioncino ripudiato a vent'anni. Ma pure quello che, nella massima espressione di sé stesso, trascinava l'Italia alla finale di Euro 2012. Ultimamente ne ha fatta un'altra di troppo: a Napoli è stato denunciato per aver promesso duemila euro a un amico se si fosse lanciato in mare col motorino. Prendere o lasciare, slogan più indovinato non esiste nel caso di Balotelli. Che lunedì ha festeggiato 29 anni. Compleanno da svincolato di lusso, ma il calcio non si è dimenticato di lui.
AZZURROSULLOSFONDO. Con l'inevitabile riflesso sulla Nazionale: a giugno c'è l'Europeo, un treno che Balotelli non vuole lasciarsi sfuggire. Provarci è il minimo, visto che sulla panchina italiana siede il suo mentore Mancini. Lo ha lanciato in serie A ai tempi dell'Inter, se l'è “portato” al Manchester City vincendo la Premier League e adesso l'obiettivo si sposta sul prossimo giugno. «Sarebbe meglio non si muovesse dall'Italia», diceva il Mancio a proposito del futuro di Balotelli. «Ha dodici mesi per rientrare nel gruppo, dipende solo da lui». A proposito, il primo gol nel nostro campionato Balo lo realizzava undici anni fa a Bergamo contro l'Atalanta: i tifosi del Brescia, ritrovato il sentitissimo derby, non gli chiederebbero altro...
Ieri Mario a cena da Raiola a Montecarlo Ha anche un’offerta super del Flamengo