«Educazione, tolleranza, rispetto altrimenti le regole sono inutili»
Sgalla: «Sulle nostre strade deve cambiare il clima, c’è voglia di bici Il ciclista non è un fastidio»
Concetti chiave da tenere sempre a mente: «Educazione, tolleranza, rispetto». Capisaldi nel pensiero di Roberto Sgalla, presidente della Commissione direttori di corsa e sicurezza della Federazione Ciclismo e presidente di Formula Bici, l’organizzazione che mette insieme le più importanti gran fondo d’Italia e muove centinaia di ciclisti ogni anno. «Durante le corse c’è una disciplina e una legislazione ad hoc - spiega Sgalla - con protocolli di sicurezza validi. Il vero problema sono gli altri, tutti quelli che per fortuna fanno della bici un mezzo per lavorare, per praticare sport o per tenersi in salute».
E’ per loro che bisogna intervenire. «Il disegno di legge introduce provvedimenti attivi e passivi. Attivi, come la norma del sorpasso a un metro e mezzo e solo quando la carreggiata lo permette. E poi c’è la norma che prevede che il ciclista possa mettersi davanti quando è a un semaforo rosso o uno stop». Nato ad Ancona, Sgalla oggi vive e lavora a Roma, e si definisce amatore e appassionato di bicicletta. «Occorrerebbero norme di carattere passivo, l’obbligo del casco, i sistemi di illuminazione, l’abbigliamento dei ciclisti sempre più visibile. Sono alcune regole che di per sé sarebbero inutili se non creiamo sulla strada educazione, rispetto e tolleranza». E’ un fatto di cultura?
«Il problema è il modo in cui gli utenti utilizzano la strada. Bisogna capire che il ciclista non è quello
che dà fastidio agli altri». Rispetto ad altri Paesi a che punto siamo in Italia in fatto di sicurezza stradale? «Complessivamente il nostro non è il peggiore d’Europa, ci collochiamo a metà. Ma il punto è un altro».
Qual è?
«Che questo è un problema che riguarda tutti quanti, tutta l’Europa, non solo l’Italia. C’è un grande sviluppo dell’uso della bicicletta, moltissima gente che vorrebbe usarla. Dobbiamo creare le condizioni, altrimenti si scelgono altri mezzi». Campagne di sensibilizzazione, dunque. Belletti 4°. Nizzolo che era il primo della classifica dopo avere vinto la frazione d'apertura, ha mantenuto il simbolo del primato con 8" su Aranburu (Spa) e 10" su Faria Da Costa (Por) della Uae Emirates.
Negli Stati Uniti, nel Tour dello Utah prima vittoria da pro' per il piemontese Umberto Marengo (Neri Sottoli di Scinto e Citracca) in una volata a 6 a North Logan davanti a Craddock (Usa) che mantiene il comando della classifica.
In Belgio ad Aalter nel Bink Bank Tour (già Giro del Benelux) terza tappa (166 km) e 3ª vittoria consecutiva in volata per l'irlandese Sam Bennett (Bora Hansgroohe) davanti a Groenewegen (Ola) e Philipsen (Bel).