Giro dello Utah primo successo per Marengo
«La Federciclismo porta avanti tantissimi progetti insieme alla polizia stradale o al Giro d’Italia. Andiamo nelle scuole. Ma sono i conducenti delle auto che dovrebbero diventare più tolleranti e rispettosi, il problema è informare gli adulti». Educazione, tolleranza, rispetto: torniamo sempre lì.
«Tre elementi fondamentali, anche la migliore normativa non è di per sé sufficientemente utile se non ci sono questi elementi».
Ai ragazzi lo spiegate?
«Loro recepiscono molto bene e la speranza è che in futuro possano essere ciclisti e automobilisti, o tutti e due, preparati a questi valori».
Se avesse una bacchetta magica che cosa farebbe? «Sicuramente vorrei vedere un mondo con più bici e meno mezzi di trasporto, un mondo ordinato in cui tutti gli utenti sulla strada rispettano le regole. Tutti. Un mondo in cui l’utente più forte si dimostra più tollerante verso gli utenti più deboli, cioè i pedoni e ciclisti». E' tornato Richard Carapaz, il re del Giro 2019. E' rientrato in gruppo nella Vuelta di Burgos ma tanto la tappa di martedì quanto quella di ieri lo hanno costretto all'anonimato benché il percorso dalle tante salite sembrava potesse concedergli ben altro spazio. Ieri, arrivo dopo 155 km a Lerma a 850 metri di altitudine nella comunità di Castiglia e Leon, si è fermato all'11° posto in un gruppo sgranato e regolato da Jon Aberasturi (Spa) con il brianzolo Giacomo Nizzolo 2°, l'ecuadoreno Narvaex 3° e il romagnolo Manuel