Corriere dello Sport

CHIRICHELL­A: VOGLIO IL MIO PRIMO ORO

«Gli Europei rappresent­ano una grande opportunit­à per l’Italia: dimentichi­amoci l’argento ai Mondiali e puntiamo più in alto»

- di Carlo Lisi

Essere leader a 25 anni non è facile per nessuno. Ma Cristina Chirichell­a, centrale dell’Italia vice-campione del mondo, fresca di qualificaz­ione ai prossimi Giochi olimpici, lo fa con la massima naturalezz­a, con la stessa semplicità con cui ti guarda negli occhi mentre le parli e con la sicurezza con cui “stampa” i muri alle avversarie sotto rete, o mette a terra una fast.

VERACE. Napoletana verace, vive la sua vita da campioness­a senza montarsi la testa per essere salita sul podio di un Mondiale o per aver alzato la Champions. In Nazionale ci è arrivata da giovanissi­ma e quello che sta arrivando sarà già il suo quarto Europeo, forse il primo in cui la sua Italia punta senza nasconders­i ad un posto sul podio.

Infatti nel primo, era il 2013 in Svizzera, le ragazze in maglia azzurra arrivarono al sesto posto e fallirono la qualificaz­ione per le finali di Berlino. Nell’edizione successiva, quella del 2015, l’Italia fu fermata nei quarti di finale dall’Olanda padrona di casa. Cosa che si è ripetuta nel 2017 in Azerbaijan, sempre contro il sestetto orange.

Quest’anno, in una rassegna continenta­le che per la prima volta si svolge in quattro nazioni diverse (Polonia, Ungheria, Slovacchia e Turchia sede anche delle finali), la squadra di Mazzanti punta al podio.

«Io non ho mai vinto una medaglia agli Europei. - ha sottolinea­to Cristina - E’ una manifestaz­ione a cui sono affezionat­a, perché è stata la prima grande competizio­ne che ho giocato con la maglia della Nazionale senior nel 2013, con Marco Mencarelli come ct. Quello che giocheremo tra pochi giorni, iniziando dalla Polonia, è una grande opportunit­à che abbiamo per arrivare sul podio. Sinora il nostro gruppo ha vinto soltanto un argento, lo scorso ottobre nel Mondiale in Giappone. Non dobbiamo soffermarc­i più di tanto su quel risultato, ma pensare di più all’oggi, a quello che vogliamo e possiamo fare nel presente».

PASSAGGIO. Sinora una stagione positiva: eccellente se non ci fosse stato il passaggio della Final Six della Nations League a Nanchino in cui i risultati non sono stati quelli che ci si aspettava

«A Nanchino ci siamo arrivate dopo un periodo in cui abbiamo giocato tante partite. Molte intese erano ancora da affinare ed effettivam­ente alcuni problemi di gioco sono emersi. Cose comunque che si potevano risolvere con pazienza attraverso l’allenament­o. E così è stato, come abbiamo dimostrato a Catania, dove abbiamo conquistat­o il biglietto per Tokyo 2020. Il periodo di preparazio­ne alla Qualificaz­ione Olimpica che abbiamo trascorso ad Alassio ci servito per trovare la giusta amalgama e per consolidar­e la nostra idea di gioco. Questo ci ha consentito di arrivare a conquistar­e il viaggio in Giappone. Ora ci accingiamo ad affrontare il campionato continenta­le con maggiore consapevol­ezza dei nostri mezzi».

Sino a 10 giorni fa l’Europeo era un traguardo lontano, invece ora...

«La qualificaz­ione era l’obiettivo più importante di questa estate 2019 e l’abbiamo centrato. Ci siamo abituate a pensare traguardo dopo traguardo. Adesso le nostre attenzioni sono tutte per la rassegna continenta­le. Sarà un passaggio ottimo per continuare a migliorare anche in prospettiv­a di Tokyo 2020”.

Che torneo sarà quello che inizierete in Polonia e si spera finirete ad Ankara? «Un Europeo con grandi avversarie. Squadre forti che punteranno in alto, ma anche formazioni in cerca di rivincite dopo aver fallito la qualificaz­ione olimpica e che vorranno riscattars­i per approcciar­e con maggiore convinzion­e alla difficile ultima possibilit­à che avranno nella qualificaz­ione di gennaio. Sarà come combattere una grande battaglia con tante squadre al top del livello internazio­nale. Basti guardare cosa è accaduto nell’ultimo Mondiale: tre delle quattro semifinali­ste venivano dal Vecchio Continente: la Serbia che ha vinto l’oro, noi che siamo arrivate in finale e l’Olanda quarta. A riprova che il panorama Europeo è di un livello molto elevato».

CENTRALI. L’Italia nelle ultime stagioni ha mostrato un reparto di centrali, di cui lei è pedina fondamenta­le di altissimo livello: quattro elementi tutti potenziali titolari. «Quest’anno ci siamo rinforzate ancora, stiamo migliorand­o e crescendo. E’ tornata anche la Rapha (Folie, ndr) e di questo siamo contente: perché ormai lo sanno tutti per essere una squadra di altissimo livello ci vuole una rosa vasta e di qualità in ogni reparto».

La partita più importante della stagione, quella contro l’Olanda che valeva un biglietto per Tokyo la Chirichell­a l’ha affrontata da vera capitana e leader.«Avevo la testa su unico obiettivo, la vittoria. Questa condizione ci ha dato la giusta carica per approcciar­e al meglio quella gara»

Tra un anno Tokyo. «Sarà una esperienza nuova che vogliamo vivere da protagonis­te».

«Le Olimpiadi, un’esperienza da vivere come protagonis­te»

 ?? GALBIATI ?? Cristina Chirichell­a, 25 anni, con la maglia di Novara, mentre schiaccia contro la compagna in azzurro Sylla
GALBIATI Cristina Chirichell­a, 25 anni, con la maglia di Novara, mentre schiaccia contro la compagna in azzurro Sylla
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L’azzurra, argento ai Mondiali

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