Corriere dello Sport

Conte felice sotto la Curva «Ora sono il primo tifoso»

- Di Pietro Guadagno

Litigare porta bene. Solo 4 giorni dopo il testa a testa negli spogliatoi, proprio Brozovic e Lukaku regalano il derby all’Inter, che così si conferma prima e solitaria in vetta alla classifica. Serviva una risposta dopo il passo falso in Champions e i nerazzurri l’hanno data. Anche a Conte, che, dopo lo Slavia Praga, aveva denunciato che quello che si era visto in campo non era ciò che veniva provato in allenament­o. Contro il Milan, invece, è riapparsa la sua Inter. «La prestazion­e di martedì ci aveva lasciato l’amaro in bocca – ha ammesso Conte -. Ma forse proprio questo ci ha dato una carica supplement­are questa sera (ieri, ndr), stavolta avevamo il veleno dentro. Quel pareggio è stato utile per farci capire alcune cose, così siamo riusciti a tornare rapidament­e sulla strada giusta. Si è alzato il livello di attenzione». E lui ha potuto alzare le braccia in segno di vittoria sotto la curva nerazzurra: «Oggi sono primo tifoso dell’Inter, oggi non dormo per l’Inter. Lo sarò finché resterò qui. Era lo stesso al Chelsea. Questo sono io».

SANGUE NELLE VENE. Chissà, volendo, magari anche il litigio ha stimolato ancora di più Brozovic e Lukaku. «Si è trattato solo di un chiariment­o verbale, ma ben vengano queste cose, significa che c’è sangue nelle vene – non ha negato Conte, che semmai se l’è presa perché l’episodio è trapelato – La talpa? Non ce n'è solo una, ma una comitiva. Spero aggiustere­mo questo aspetto, significhe­rebbe che stiamo crescendo. Problemi, comunque, con ragazzi come loro e come tutto il resto della squadra non ce ne sono. Sono tutti eccezional­i. Questo è un gruppo che ha piacere a stare assieme. Semmai, in campo, ogni tanto serve essere più smaliziati».

SE VOGLIAMO, POSSIAMO. Beh, con il Milan, i nerazzurri lo sono stati. E, soprattutt­o, hanno rispettato le consegne dell’allenatore. «Era il primo derby e tenevo a vincerlo, avvertivo un po’ di pressione – ha raccontato ancora Conte -. Noi abbiamo un’idea nel fare la fase di un possesso e un’altra in quella di non possesso. Stasera (ieri, ndr) si sono viste entrambe abbiamo pressato in maniera importante e il possesso palla non è mai stato fine a sé stesso. I compliment­i non vanno ai singoli, ma all’intera squadra. Si è visto che se vogliamo, possiamo. Solo su un paio di errori nostri il Milan è riuscito a ripartire. Abbiamo sicurament­e lavorato nella giusta maniera, oggi la differenza non si è vista dal punto di vista fisico nonostante avessimo giocato pochi giorni fa e loro no. Siamo stati vivi, brillanti. Abbiamo margini di crescita, ma dobbiamo continuare a lavorare». Intanto è arrivato il quarto successo di fila con Spalletti in panchina, nel 2017. Allora la serie si fermò alla quinta giornata, con un pareggio a Bologna. Stavolta, il quinto ostacolo davanti ad Handanovic e soci sarà la Lazio. E infatti ecco puntuale l’avvertimen­to di Conte: «Avevo chiesto i 3 punti per restare in testa, ma non è il momento di illudersi visto che è già capitato di recente». Resta il fatto che l’Inter ha vinto il terzo derby consecutiv­o. E che, per l’ultima sconfitta in campionato, occorre andare indietro fino a inizio 2016. Numeri sufficient­i per far esultare Steven Zhang su Instagram: «Milano siamo noi. Sempre».

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GETTY IMAGES L’esultanza di Conte e Orali dopo la fine del derby

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