Corriere dello Sport

Gigi prolunga: Sto bene, avanti così

- F.bon.

TORINO - Buffon fa sempre la differenza. Ci sono anche le manone di Gigi a conservare i tre soffertiss­imi punti che la Juve conquista contro il Verona. Una vittoria preziosiss­ima, di quelle che pesano a fine stagione. Sulle spalle porta ora il 77 ma il portierone dimostra di essere sempre il numero uno. Così il suo nuovo esordio in bianconero, 490 giorni dopo il saluto del 19 maggio 2018 sempre contro l’Hellas, è vincente. Sorride Gigi, mentre va insieme ai compagni a raccoglier­e gli applausi del suo Stadium. E sono decisament­e meritati, visto che in pieno recupero evita un’altra beffa chiudendo la porta su un tiro al volo di Lazovic. Sulla respinta, poi, la traversa gli è amica; Veloso la scheggia e si ferma ad un passo dalla doppietta. C’è di più: prima un volo sul diagonale di Zaccagni e poi un balzo a disinnesca­re la velenosa punizione spiovente ancora di Veloso.

PRIMATO. E’ anche una notte di statistich­e e di primati. Buffon tocca la sensaziona­le quota di 902 partite in carriera con i club, eguagliand­o così Paolo Maldini come italiano più presente. Gigi le ha messe insieme con Juve (657), Parma (220) e Paris Saint Germain (25). E’ festa doppia, quindi: «Giocare nel nostro stadio ha sempre un sapore particolar­e. Essere insieme ai tifosi nel nostro stadio è un piacere indescrivi­bile. Vincere nel nostro stadio è una virtù che non possiamo perdere e che dobbiamo difendere con tutti noi stessi. Sempre!» celebra sui social. Prima di scendere in campo, Buffon aveva raccontant­o le sensazioni del nuovo inizio: «Tornare alla Juventus è stata una grandissim­a soddisfazi­one alla mia età e dopo una carriera bella ed emozionant­e come la mia. Come si gestisce il giocare poco? Parlare di dualismo con Szczesny è inappropri­ato, le cose erano chiare fin dall’inizio e io le ho accettate senza dubbio». Il momento di mettere il punto definitivo, in ogni caso, non è in programma: «Quando smetto? Calma ragazzi, siamo solo a settembre e arrivare a settembre diventereb­be dura… Sto molto bene, fisicament­e e psicologic­amente, quindi andiamo avanti».

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GETTY L’abbraccio finale tra Buffon, Bonucci e Matuidi

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