Pescara, è Galano il portafortuna con lui espugnati due campi tabù
L’ATTACCANTE HA FIRMATO I GOL DECISIVI CON COSENZA E ASCOLI Il bomber non vuole più fermarsi e prepara l’assalto allo Spezia: «Non dobbiamo sbagliare l’approccio»
Spietato e affascinante come una punta di diamante che incide il vetro. Una metafora non a caso iper-utilizzata nel mondo del calcio, serve per esaltare quegli attaccanti che quando “puntano” ti spezzano in due senza quasi senza fartene accorgere. E’ il caso di Cristian Galano, che con la maglia del Pescara sta riscoprendo l’istinto del killer. Finora quattro gol in sette partite (già una buona media), ma soprattutto reti decisive nei finali di gara di Cosenza e Ascoli che hanno un peso specifico altissimo.
TABÙ INFRANTI. Eh già, perché i biancazzurri abruzzesi non espugnavano quegli stadi rispettivamente da 21 e 31 anni, quindi Galano in poche settimane ha spezzato oltre mezzo secolo di maledizione (complessiva), entrando di prepotenza nel cuore dei tifosi adriatici. «Vederli così felici, loro che ci seguono numerosi in ogni trasferta, è stato davvero bello per me e i miei compagni - il suo pensiero - adesso ci godiamo questo momento e, al contempo, ci prepariamo al meglio per le due sfide casalinghe consecutive dopo la sosta, contro Spezia e Benevento».
GIUSTO SPIRITO. Un ticket da prendere con le molle, sia chiaro, però la sensazione è che il Pescara difficilmente incorrerà nuovamente nel black out visto contro il Crotone. Ormai la squadra ha preso consapevolezza di qual è l’atteggiamento giusto da adottare, al netto del cambiamento di modulo battezzato in quel di Ascoli, dal 4-3-3 si è passati al 3-5-1-1. Un passaggio epocale (se sarà confermato) per la tradizione della piazza, ma non per Galano che ha dimostrato di essere a suo agio con entrambi. Per lui l’importante è stazionare vicino alla porta avversaria, che sia da trequartista/seconda punta, come al “Del Duca”, o da esterno destro con facoltà di accentrarsi per cercare di liberare il suo mancino (come a Cosenza).
LETALE. Di certo dentro l’area avversaria il bomber biancazzurro è tornato ad essere letale, come ha dimostrato anche con la doppietta contro il Pordenone. Il fatto, poi, che si sia fatto trovare lucidissimo nei finali di gara è anche la dimostrazione di una condizione psico-fisica eccellente.
I MIGLIORI SECONDI TEMPI. In realtà è tutto il Pescara a mantenere alta la concentrazione in campo a lungo, visto che si tratta della squadra che più di tutte le altre ha migliorato nei secondi tempi, realizzando proprio in quei frangenti nove delle undici reti complessive. Ovvio che nessuno disdegnerebbe cominciare a buttarla dentro un po’ prima. «Forse - la spiegazione del “Robben delle Puglie” - a volte sbagliamo l’approccio, ma col tempo risolveremo anche questo inconveniente che ci ha talvolta limitato». Comunque Galano finora si è dimostrato un innesto azzeccatissimo, il giocatore ha trovato infatti quella
continuità di rendimento che l’anno scorso a Foggia certa critica gli rimproverava di non avere («ma io non mi faccio condizionare da certi giudizi, penso solo a lavorare a testa bassa, poi sarà il campo a dare il verdetto») e non sappiamo se potrà spingere in alto il Pescara. Intanto però l’attaccante biancazzurro sta rilucidando la sua immagine di bomber a suon di gol molto pesanti. Il resto, si spera, verrà di conseguenza.
Dentro l’area di rigore la punta biancazzurra è tornata a essere lucida e letale