SEGGIOLINI LEGGE SUBITO
Norma salva-baby, ok al decreto attuativo Tecnologia in aiuto: un beep sullo smartphone del genitore “distratto”
C’ è voluta un’altra tragedia, ma alla fine almeno la scomparsa di un angelo potrà salvarne altri. La ministra dei Trasporti Paola De Micheli ha infatti firmato lunedì scorso il decreto attuativo dell’articolo 172 del nuovo codice della strada per prevenire l’abbandono di bambini nelle auto e così un “beep” potrà salvare la vita di un bambino in macchina. Al via infatti dopo un tortuoso iter, l’obbligo di installazione dei dispositivi anti-abbandono sui seggiolini, per i bimbi di età inferiore ai quattro anni. A giorni sarà legge. Una misura che si spera possa mettere un argine ai tragici casi di cronaca come quello cui facevamo riferimento, accaduto di recente a Catania, dove un padre ha lasciato per cinque ore sotto al sole un bimbo che doveva portare all’asilo per un black out mentale. L’obbligo di installazione dei seggiolini sarà operativo non appena il decreto legge sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Mentre sul tema sono allo studio anche agevolazioni fiscali.
Dal punto di vista pratico, sul seggiolino sarà installato un sistema di allarme che, connesso allo smartphone, ricorderà al guidatore tramite un segnale sonoro, della presenza del piccolo passeggero a bordo, prima che lo stesso guidatore esca dal veicolo.
Semplice, eppure l’obbligo naturale e logico dei seggiolini, ha avuto un percorso a ostacoli. La legge 117/2018 che imponeva l’obbligo dei seggiolini era infatti entrata in vigore a fine 2018 ma demandava la definizione delle caratteristiche tecniche a un decreto attuativo del ministero dei Trasporti, che ha visto la luce il 21 gennaio 2019. Il decreto, a sua volta, è stato mandato in approvazione alla Commissione europea, ma è stato bocciato e poi riscritto. Il nodo principale riguardava l’incompatibilità del testo con le norme europee. Dopo l’approvazione bipartisan del Parlamento, il parere favorevole acquisito dall’Ue e il via libera pochi giorni fa del Consiglio di Stato questo «è il passaggio conclusivo della legge», ha sottolineato il ministero dei Trasporti. Un ritardo inaccettabile, costato nove morti di bambini dimenticati in auto, con un tragico copione che si è ripetuto.
In questi giorni è stato unanime il consenso da parte delle forze politiche e sarebbe anche ora, come sostiene qualche esponente, di estendere l’obbligo a tutti i Paesi dell’Unione Europea. Anzi, in realtà ci stupisce che una rappresentanza così solerte a mettere tetti, avanzare richieste, comminare multe, non abbia già da tempo avanzato una proposta di legge in questo senso, a tutela della sicurezza dei più piccoli. Singolare che per una volta sia stata l’Italia a dare una, per quanto lentissima, lezione di civiltà all’Europa che non si è ancora adeguata alla normativa.