Corriere dello Sport

CHI SERVE A CHI

Dalla Juve al Verona, difetti, lacune e obiettivi a ottanta giorni dalla riapertura del mercato

- di Alberto Polverosi

Sette giornate di campionato, due di Champions ed Europa League, per il Torino anche sei gare fra preliminar­i e play-off di Europa League, per altre squadre pure un turno di Coppa Italia. Le idee sono già abbastanza chiare e anche se ovviamente i giudizi non vanno presi per oro colato si possono individuar­e le prime carenze tecniche da colmare (se possibile) nel mercato che ripartirà fra meno di tre mesi, i primi problemi da risolvere, le prime difficoltà da superare.

JUVE, SE AVESSI CEDUTO...

Manca a tutti qualcosa, tranne che alla capolista, alla squadra che domina il campionato italiano da otto stagioni e che si è incamminat­a sulla stessa strada per la nona volta di seguito. Alla Juve non manca niente, anzi. Gli intoppi sul mercato, lato cessioni, l’hanno aiutata non poco: se Khedira, Matuidi, Higuain e Dybala fossero stati ceduti, come voleva/sperava il club bianconero, probabilme­nte non sarebbe già a questo punto. E Sarri presto si accorgerà quanto gli farà comodo anche Emre Can: pronti a scommetter­e che nella prossima lista Champions ci sarà pure lui.

INTER, NOSTALGIA DI ICARDI

Lautaro sta diventando ogni giorno più forte, Lukaku farà valere prima o poi tutta la sua forza muscolare, Sanchez renderà più rapida la parte finale dell’azione, eppure all’Inter il rimpianto tecnico di Icardi è sempre più forte. E poi manca un centrocamp­ista di statura internazio­nale, manca uno come Khedira, un giocatore che non sbaglia mai le grandi partite.

ATALANTA, PER ORA È OK

Lavorando sulle conoscenze tattiche dei giocatori, in questo momento a Gasperini non serve niente. La sua squadra va in campo (in campionato) senza sbagliare una partita sul piano del gioco e quando si parla di squadra non dobbiamo limitarci a 11 giocatori ma salire fino a 1617 elementi che, pur ruotando di continuo, offrono sempre lo stesso rendimento collettivo. Vedremo in futuro se la Champions lascerà delle scorie.

NAPOLI, IL VICE ALLAN

Sta deludendo in campionato, molti suoi punti di riferiment­o (Koulibaly, Allan, Milik, Insigne) non hanno ancora raggiunto una sufficient­e continuità di rendimento. Avendo un centrocamp­o così tecnico, Ancelotti ha bisogno di un uomo-cardine, un protettore della difesa in alternativ­a ad Allan, basterebbe anche uno tipo Pulgar, un mediano che sappia mettersi a disposizio­ne della squadra.

ROMA, TOGLIERE IL CAOS

Invece di aggiungere, alla Roma bisogna togliere. La pressione, la tensione che si autoalimen­ta a Trigoria e si trasferisc­e all’Olimpico. La scena del dopo-Cagliari è avvilente e al tempo stesso nefasta per la Roma. Fonseca e Petrachi hanno aggiunto danni al danno ricevuto sul campo. Ci vuole calma. A essere pignoli, l’idea di possesso a cui Fonseca è affezionat­o funzionere­bbe meglio con un centrocamp­ista di qualità al quale affidare il gioco sotto pressione. Oggi la Roma perde troppi palloni nel momento in cui tenta di costruire.

LAZIO, RINGIOVANI­RE

Radu e Lucas Leiva hanno 32 anni, Lulic 33, Parolo 34. Sono ancora punti fermi della Lazio di Simone Inzaghi. Anche Parolo, che in questa stagione è diventato il primo cambio dei tre ruoli di centrocamp­o. C’è l’esigenza di ringiovani­re, di anticipare eventuali cali di rendimento dovuti all’età. In più farebbe comodo anche un mediano vero, da combattime­nto, in mezzo al campo.

CAGLIARI, NODO PAVOLETTI

Delle prime 9 squadre della Serie A, il Cagliari ha il peggior attacco. Per ovviare all’assenza di Pavoletti è arrivato Simeone, che ha segnato subito ma poi si è fermato. Va detto che nel campionato scorso anche Pavoletti era a quota 2 gol dopo 7 giornate, ma la sola presenza dell’attaccante livornese, arrivato a fine campionato a 16 reti, dà alla squadra un’altra autorevole­zza. Col suo recupero, Maran avrà pure una alternativ­a, schierare il doppio centravant­i.

FIORENTINA, GLI ESTERNI

Montella ha trovato il modulo, la squadra, il gioco: difesa a 3, due esterni, due mediani, Castrovill­i trequartis­ta, Ribery libero di creare, Chiesa attaccante. In attesa di capire quando avrà a disposizio­ne il futuro centravant­i titolare (Pedro) al tecnico viola farebbero comodo due esterni per far rifiatare ogni tanto Lirola e Dalbert. Nelle ultime 5 gare, quelle giocate con la stessa formazione, ha risparmiat­o appena 4 minuti all’ex interista nella partita di Parma contro l’Atalanta. I cambi... preferiti di Montella sono Castrovill­i, Chiesa e Ribery.

TORO, UN COSTRUTTOR­E

L’arrivo di Verdi ha migliorato il livello tecnico della squadra di Mazzarri. A cui farebbe comodo probabilme­nte un centrocamp­ista con una più ampia visione di gioco rispetto a Rincon e Baselli.

BOLOGNA, UN CENTRAVANT­I

Lunga vita calcistica a Rodrigo Palacio, ma a 37 anni quando arriva il calo di rendimento poi diventa un problema recuperare. E se Palacio fa la prima punta, sarebbe cosa buona e giusta per il Bologna pensare a un centravant­i forte dopo averne ceduto uno fra Santander e Destro.

MILAN, TI SERVE EMRE CAN

Qualcuno lo aveva suggerito al Milan: se la Juve non lo considera, prendete il tedesco che è prezioso in tanti ruoli, compreso quello di difensore di destra nella linea a tre, il ruolo che a sorpresa Allegri gli aveva assegnato nella partita-rimonta contro l’Atletico Madrid nella Champions della scorsa stagione e che il ct tedesco Löw gli ha affidato anche mercoledì sera a Dortmund nell’amichevole contro l’Argentina. Emre Can ha tutto quello che serve al Milan: esperienza, intelligen­za tattica, forza fisica, capacità atletica, renderebbe più robusto il centrocamp­o che da Giampaolo è passato a Pioli.

LE ALTRE

Al Parma farebbe comodo il risveglio di Inglese e Gervinho (appena 3 gol in due nelle prime 7 giornate); il Verona per il momento è messo bene, ha lo spirito di Juric che ha saputo dare anche un assetto solido alla squadra; l’Udinese deve ritrovare al più presto il vero De Paul (nell’amichevole con l’Argentina di mercoledì sera a Dortmund è sembrato già più brillante rispetto a domenica scorsa a Firenze) perché con un attacco così non si salva (3 gol in 630 minuti); il Sassuolo ha bisogno di equilibrio, il Brescia del completo rilancio di Balotelli, il Lecce di continuare a credere nel suo gioco nonostante i pochi punti in classifica, la Spal di ritrovare fiducia, il Genoa e la Samp di una tranquilli­tà in panchina e in società che oggi sembra impossibil­e.

 ??  ??
 ??  ??
 ?? GETTY ?? Duvan Zapata, 28 anni
GETTY Duvan Zapata, 28 anni
 ?? SESTINI ?? Pol Lirola, 22 anni
SESTINI Pol Lirola, 22 anni
 ?? MOSCA ?? Leonardo Pavoletti, 30 anni
MOSCA Leonardo Pavoletti, 30 anni
 ?? GETTY ?? Marco Parolo, 34 anni
GETTY Marco Parolo, 34 anni
 ?? ANSA ?? Paulo Dybala, 25 anni
ANSA Paulo Dybala, 25 anni
 ?? ANSA ?? Mauro Icardi, 26 anni
ANSA Mauro Icardi, 26 anni
 ?? GETTY ?? Lautaro Martinez, 22 anni
GETTY Lautaro Martinez, 22 anni
 ?? MOSCA ?? Allan, 28 anni
MOSCA Allan, 28 anni
 ?? ANSA ?? Gianluca Petrachi, 50 anni
ANSA Gianluca Petrachi, 50 anni
 ??  ??
 ?? GETTY ?? Simone Verdi, 27 anni
GETTY Simone Verdi, 27 anni
 ?? GETTY ?? Rodrigo Palacio, 37 anni
GETTY Rodrigo Palacio, 37 anni
 ?? GETTY ?? Diego Godin, 33 anni
GETTY Diego Godin, 33 anni
 ?? CANNAS ?? Nahitan Nandez, 23 anni
CANNAS Nahitan Nandez, 23 anni
 ?? ANSA ?? Rodrigo De Paul, 25 anni
ANSA Rodrigo De Paul, 25 anni
 ?? MOSCA ?? Mario Balotelli, 29 anni
MOSCA Mario Balotelli, 29 anni
 ?? GETTY ?? Leao, 20 anni, e Kessie, 22
GETTY Leao, 20 anni, e Kessie, 22
 ?? ANSA ?? Roberto Inglese, 27 anni
ANSA Roberto Inglese, 27 anni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy