CHI SERVE A CHI
Dalla Juve al Verona, difetti, lacune e obiettivi a ottanta giorni dalla riapertura del mercato
Sette giornate di campionato, due di Champions ed Europa League, per il Torino anche sei gare fra preliminari e play-off di Europa League, per altre squadre pure un turno di Coppa Italia. Le idee sono già abbastanza chiare e anche se ovviamente i giudizi non vanno presi per oro colato si possono individuare le prime carenze tecniche da colmare (se possibile) nel mercato che ripartirà fra meno di tre mesi, i primi problemi da risolvere, le prime difficoltà da superare.
JUVE, SE AVESSI CEDUTO...
Manca a tutti qualcosa, tranne che alla capolista, alla squadra che domina il campionato italiano da otto stagioni e che si è incamminata sulla stessa strada per la nona volta di seguito. Alla Juve non manca niente, anzi. Gli intoppi sul mercato, lato cessioni, l’hanno aiutata non poco: se Khedira, Matuidi, Higuain e Dybala fossero stati ceduti, come voleva/sperava il club bianconero, probabilmente non sarebbe già a questo punto. E Sarri presto si accorgerà quanto gli farà comodo anche Emre Can: pronti a scommettere che nella prossima lista Champions ci sarà pure lui.
INTER, NOSTALGIA DI ICARDI
Lautaro sta diventando ogni giorno più forte, Lukaku farà valere prima o poi tutta la sua forza muscolare, Sanchez renderà più rapida la parte finale dell’azione, eppure all’Inter il rimpianto tecnico di Icardi è sempre più forte. E poi manca un centrocampista di statura internazionale, manca uno come Khedira, un giocatore che non sbaglia mai le grandi partite.
ATALANTA, PER ORA È OK
Lavorando sulle conoscenze tattiche dei giocatori, in questo momento a Gasperini non serve niente. La sua squadra va in campo (in campionato) senza sbagliare una partita sul piano del gioco e quando si parla di squadra non dobbiamo limitarci a 11 giocatori ma salire fino a 1617 elementi che, pur ruotando di continuo, offrono sempre lo stesso rendimento collettivo. Vedremo in futuro se la Champions lascerà delle scorie.
NAPOLI, IL VICE ALLAN
Sta deludendo in campionato, molti suoi punti di riferimento (Koulibaly, Allan, Milik, Insigne) non hanno ancora raggiunto una sufficiente continuità di rendimento. Avendo un centrocampo così tecnico, Ancelotti ha bisogno di un uomo-cardine, un protettore della difesa in alternativa ad Allan, basterebbe anche uno tipo Pulgar, un mediano che sappia mettersi a disposizione della squadra.
ROMA, TOGLIERE IL CAOS
Invece di aggiungere, alla Roma bisogna togliere. La pressione, la tensione che si autoalimenta a Trigoria e si trasferisce all’Olimpico. La scena del dopo-Cagliari è avvilente e al tempo stesso nefasta per la Roma. Fonseca e Petrachi hanno aggiunto danni al danno ricevuto sul campo. Ci vuole calma. A essere pignoli, l’idea di possesso a cui Fonseca è affezionato funzionerebbe meglio con un centrocampista di qualità al quale affidare il gioco sotto pressione. Oggi la Roma perde troppi palloni nel momento in cui tenta di costruire.
LAZIO, RINGIOVANIRE
Radu e Lucas Leiva hanno 32 anni, Lulic 33, Parolo 34. Sono ancora punti fermi della Lazio di Simone Inzaghi. Anche Parolo, che in questa stagione è diventato il primo cambio dei tre ruoli di centrocampo. C’è l’esigenza di ringiovanire, di anticipare eventuali cali di rendimento dovuti all’età. In più farebbe comodo anche un mediano vero, da combattimento, in mezzo al campo.
CAGLIARI, NODO PAVOLETTI
Delle prime 9 squadre della Serie A, il Cagliari ha il peggior attacco. Per ovviare all’assenza di Pavoletti è arrivato Simeone, che ha segnato subito ma poi si è fermato. Va detto che nel campionato scorso anche Pavoletti era a quota 2 gol dopo 7 giornate, ma la sola presenza dell’attaccante livornese, arrivato a fine campionato a 16 reti, dà alla squadra un’altra autorevolezza. Col suo recupero, Maran avrà pure una alternativa, schierare il doppio centravanti.
FIORENTINA, GLI ESTERNI
Montella ha trovato il modulo, la squadra, il gioco: difesa a 3, due esterni, due mediani, Castrovilli trequartista, Ribery libero di creare, Chiesa attaccante. In attesa di capire quando avrà a disposizione il futuro centravanti titolare (Pedro) al tecnico viola farebbero comodo due esterni per far rifiatare ogni tanto Lirola e Dalbert. Nelle ultime 5 gare, quelle giocate con la stessa formazione, ha risparmiato appena 4 minuti all’ex interista nella partita di Parma contro l’Atalanta. I cambi... preferiti di Montella sono Castrovilli, Chiesa e Ribery.
TORO, UN COSTRUTTORE
L’arrivo di Verdi ha migliorato il livello tecnico della squadra di Mazzarri. A cui farebbe comodo probabilmente un centrocampista con una più ampia visione di gioco rispetto a Rincon e Baselli.
BOLOGNA, UN CENTRAVANTI
Lunga vita calcistica a Rodrigo Palacio, ma a 37 anni quando arriva il calo di rendimento poi diventa un problema recuperare. E se Palacio fa la prima punta, sarebbe cosa buona e giusta per il Bologna pensare a un centravanti forte dopo averne ceduto uno fra Santander e Destro.
MILAN, TI SERVE EMRE CAN
Qualcuno lo aveva suggerito al Milan: se la Juve non lo considera, prendete il tedesco che è prezioso in tanti ruoli, compreso quello di difensore di destra nella linea a tre, il ruolo che a sorpresa Allegri gli aveva assegnato nella partita-rimonta contro l’Atletico Madrid nella Champions della scorsa stagione e che il ct tedesco Löw gli ha affidato anche mercoledì sera a Dortmund nell’amichevole contro l’Argentina. Emre Can ha tutto quello che serve al Milan: esperienza, intelligenza tattica, forza fisica, capacità atletica, renderebbe più robusto il centrocampo che da Giampaolo è passato a Pioli.
LE ALTRE
Al Parma farebbe comodo il risveglio di Inglese e Gervinho (appena 3 gol in due nelle prime 7 giornate); il Verona per il momento è messo bene, ha lo spirito di Juric che ha saputo dare anche un assetto solido alla squadra; l’Udinese deve ritrovare al più presto il vero De Paul (nell’amichevole con l’Argentina di mercoledì sera a Dortmund è sembrato già più brillante rispetto a domenica scorsa a Firenze) perché con un attacco così non si salva (3 gol in 630 minuti); il Sassuolo ha bisogno di equilibrio, il Brescia del completo rilancio di Balotelli, il Lecce di continuare a credere nel suo gioco nonostante i pochi punti in classifica, la Spal di ritrovare fiducia, il Genoa e la Samp di una tranquillità in panchina e in società che oggi sembra impossibile.