Corriere dello Sport

La Samp a Ranieri sfida subito la Roma

A maggio salutava commosso l’Olimpico Ora si rimette in gioco: partenza da brividi Trovato l’accordo: prima gara il 20, giorno del suo compleanno, proprio contro i gialloross­i

- Di Guido D’Ubaldo

Sostituisc­e DiFra, ha firmato un biennale Stipendio da 2 milioni legato alla salvezza Il debutto contro il club che lasciò a giugno

Toh, chi si rivede, un vecchio amico. Un pezzo di Roma. Claudio Ranieri oggi firma per la Samp, domenica 20, alla ripresa del campionato affronta la Roma. Dopo le lacrime di commozione all’Olimpico in occasione dell’ultima partita sulla panchina gialloross­a. Il saluto di tutto lo stadio, un atto d’amore che Claudio non dimentiche­rà mai. Il 26 maggio, nella partita contro il Parma, le lacrime di Ranieri, l’addio di De Rossi, l’ultima uscita ufficiale di Totti da dirigente della Roma. Una serata per cuori forti. Lacrime e pioggia, una notte che non si cancella. Massimo Ferrero lo ha scelto per sostituire Eusebio Di Francesco, una storia che si ripete, esattament­e identica, dopo sette mesi. A marzo, chiamato da Totti, Ranieri non parlò neppure di soldi. Disse sì alla Roma senza neppure vedere la cifra scritta sul contratto. Provò a portare la Roma in Champions, incontrò tante difficoltà, un gruppo ormai provato da divisioni e polemiche. Il tecnico di San Saba ci mise tutto se stesso, lasciò in eredità alcuni consigli a Pallotta per far ripartire la Roma.

GENOVA PER LUI. Ora Ranieri è pronto a rimettersi in gioco. Compirà 68 anni proprio il giorno che si metterà seduto sulla panchina di Marassi. Per uno strano scherzo del destino proprio contro la Roma. Genova e la Samp hanno segnato la sua carriera. Il 4 novembre 1973 in quello stadio cominciò la sua carriera da calciatore. Lo lanciò Manlio Scopigno contro il Genoa. Contro la Sampdoria il 25 aprile 2010 perse lo scudetto, da allenatore della Roma. Una lite nel primo tempo tra Perrotta e Vucinic compromise quella partita, finita con una sconfitta. Lasciò lo scudetto all’Inter, dopo averla scavalcata al primo posto in classifica poche settimane prima. Ancora a Marassi, il 20 febbraio 2011, si dimise e lasciò la panchina gialloross­a a Montella, dopo una sconfitta contro il Genoa per 4-3, dopo che la Roma era stata in vantaggio per 3-0. Ancora Marassi e ancora la Samp sulla sua strada: il 6 aprile scorso vinse la sua unica partita in trasferta del suo breve ritorno in gialloross­o: la vittoria fu firmata da Daniele De Rossi, fu il suo ultimo gol con la maglia della Roma.

CON IMMUTATO ENTUSIASMO. Tra otto giorni di nuovo avversario, provando a mettere da parte i sentimenti, spinto da quell’entusiasmo che lo anima ancora, dopo aver vinto e guadagnato tanto. In fondo questa è stata solo una vacanza un po’ più lunga, trascorsa in barca con gli amici e con i nipotini. Claudio ha voglia di risentire l’adrenalina al momento di prendere posto in panchina, ha voglia di rimettersi in tuta a dirigere l’allenament­o. Perché lui si sente un uomo di campo, non gli piace il ruolo di manager. Ha accettato l’invito di Ferrero di salvare la Sampdoria, finita all’ultimo posto in classifica. Si è costruito la fama di aggiustato­re, ha sempre saputo far uscire dalla crisi le squadre che gli affidano. Questa volta non sarà facile. Non sarà facile far finta di niente, quando vedrà quei giocatori in maglia gialloross­a passare davanti alla sua panchina.

A Genova debuttò da giocatore, contro i doriani perse lo scudetto 2010

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