Corriere dello Sport

Correa tira come CR7. Ma la mira...

- D.r.

ROMA - Tiratore sì, miratore no. Correa tira come Ronaldo, anche più di Immobile, ma fa cilecca. Il suo problema è arcinoto, è tornato d’attualità dopo un’estate vissuta (stranament­e) da cannoniere: rispara a salve. Il Tucu, lo dicono i numeri, ha calciato 13 volte nello specchio nelle 7 partite fin qui giocate. Solo Chiesa (Fiorentina) ha calciato di più (14 tiri). Entrambi hanno segnato solo 1 gol. Correa e Chiesa sono secondo e primo anche nella classifica dei tiri totali scoccati in porta (specchio o non specchio, senza distinzion­e). L’argentino della Lazio ha calciato in tutto 27 volte, media realizzati­va del 3,7%. Chiesa ha tirato 36 volte, media realizzati­va del 2,78%.

IL PRIMO CONFRONTO. Tredici tiri nello specchio per Correa, dicevamo. In classifica divide il secondo posto, tra i tiratori più assidui, con Ronaldo e Berardi. A quota 12 ci sono Immobile e il Papu Gomez, poi Dzeko e Zapata (11 tiri), Muriel e Martinez (10). Tutti hanno segnato più del Tucu, non è dileggio, vale come sprone, come invito a crederci. Correa non è un centravant­i, gioca da seconda punta. Va vicino ai gol, è un buon segno, ma deve riuscire a centrarli. La classifica dei tiratori, di solito, va di pari passo con la classifica dei cannonieri. Immobile, si sa, comanda l’elenco con 7 reti. Segue Zapata (6), poi c’è Berardi (5). Dzeko è a quota 4, Muriel è a 3 così come Gomez. Correa deve sbloccarsi, un golletto in 7 partite è troppo poco, soprattutt­o consideran­do la mole dei tiri.

IL SECONDO CONFRONTO. Il Tucu è tra i tiratori record, non è tra i miratori migliori. Un solo gol, consideran­do i tiri totali, l’hanno segnato Chiesa, Orsolini (23 tiri con il Bologna), Quagliarel­la (22 tiri, paga il momentacci­o della Samp), Kurtic (19 tiri con la Spal), Ilicic (19 tiri con l’Atalanta), Luis Alberto (19 tiri), Dybala (18 con la Juve), Lasagna (17 con l’Udinese) e Milinkovic (16). A differenza dei centrocamp­isti presenti nell’elenco (vedi il Mago e il Sergente della Lazio), a Correa è chiesta una maggiore precisione per logiche di ruolo. Inzaghi ha sfruttato i primi giorni della pausa per parlare con l’argentino, per liberarlo dal peso di Bologna, per aiutarlo a cancellare il rigore sbagliato. Il rinnovo ufficializ­zato dalla Lazio è servito per ricaricarl­o maggiormen­te, il Tucu ha risposto con un «grazie mille» e onorando il simbolo societario «con l’aquila sul petto!». Ha segnato all’Atalanta in finale di Coppa Italia, ha chiuso lui i giochi con una prodezza. Punta al bis, sarebbe il modo migliore per ripresenta­rsi. Ieri non s’è allenato per colpa di una botta subita al polpaccio sinistro. Oggi non dovrebbe partecipar­e all’amichevole prevista contro la Primavera a Formello. E’ atteso al più presto in passerella.

Inzaghi è al lavoro con lui per fargli superare l’errore su rigore a Bologna

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GETTY Joaquin “Tucu” Correa si copre il viso dopo il rigore sbagliato a Bologna
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