Corriere dello Sport

Kipchoge abbatte il muro delle 2 ore

Maratona, a Vienna l’impresa dell’atleta keniano con l’aiuto di 41 lepri: record non omologato

- di Christian Marchetti

Verranno a chiederci di Eliud Kipchoge. Noi ci stringerem­o nelle spalle e rispondere­mo: “Il più grande maratoneta della storia, il primo uomo a scendere sotto le due ore”. E sorriderem­o, ricorderem­o quel 12 ottobre del 2019. Gli ultimi 500 metri di Eliud Kipchoge e lui, fresco come dopo una stracittad­ina, che saluta il pubblico assiepato lungo il traguardo posto sull'Hauptalle, il viale principale del Prater di Vienna. Parleremo di un atleta keniota di 34 anni e 52 kg distribuit­i lungo 167 cm d'altezza che alza le braccia mentre il cronometro segna un definitivo 1h59'40''2. Diciannove secondi e otto decimi sotto la barriera dei sogni. Un record virtuale, non omologabil­e perché conseguito in un evento non ufficiale, eppure seguito con trepidazio­ne anche dal presidente della Iaaf Sebastian Coe.

LEGGENDA. Torniamo ai giorni nostri. Kipchoge, a Vienna, ci insegna cosa sia il futuro e ribadisce che «Nessun uomo ha limiti». Partenza alle 8.15 del mattino, su quel viale da 9,6 km composto da due rettilinei da 4,3 km ciascuno da ripetere fino ad arrivare ai fatidici 42,195 km. L'organizzaz­ione di “Ineos 1:59 Challenge”, questo il nome dell'evento, è curata sotto ogni dettaglio. A partire dalle condizioni meteo: 9°C e leggera foschia. Kipchoge, già recordman sulla distanza (2h01'39'' il 2018 a Berlino), olimpionic­o a Rio, deve dimenticar­e il tentativo precedente all'autodromo di Monza nel 2017, quando corse 25'' oltre quel muro.

È obbligato a correre in 2'50'' al km e, per visualizza­re il ritmo, c'è un laser verde proiettato da un'auto elettrica che precede l'atleta. Una striscia luminosa per lui e per le cinque lepri disposte con due uomini più larghi e più avanzati, uno centrale appiccicat­o a Kipchoge e altri due tra il centrale e gli esterni. Altre due lepri dietro. L'atleta è praticamen­te sigillato e le lepri si danno il cambio lungo il percorso. In tutto sono 35, più 6 riserve, e tutte di primissimo livello. Dai fratelli Ingebritse­n, Jacob, Henrik e Filip a Bernard Lagat e Lopez Lomong. Ben 14 i kenioti, senza contare i naturalizz­ati. Tutto è finanziato dalla Ineos, colosso della chimica del miliardari­o Jim Ratcliffe che l'anno scorso mise sul piatto due miliardi di

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy