Corriere dello Sport

«Siamo stati bravissimi Dall’Olimpico la carica»

Mancini: Nella ripresa abbiamo cominciato a giocare. Io come Pozzo? Lui ha vinto due Mondiali...

- Di Fabrizio Patania

Nella scia di Vittorio Pozzo, il ct dei primi due Mondiali vinti dall’Italia, per riscoprire l’atmosfera delle notti magiche e centrare un record invidiabil­e. La Nazionale di Roberto Mancini ha firmato la qualificaz­ione a Euro 2020 con tre turni d’anticipo. Il senso della notte dell’Olimpico, lo stadio in cui aveva vinto lo scudetto con la Lazio e concluso la sua carriera di fantastico numero 10, è anche un altro e va decisament­e oltre il risultato. Perché l’Italia sta ritrovando l’amore e l’entusiasmo per gli azzurri. In sessantami­la hanno salutato e accompagna­to il successo sulla Grecia, stesa con un rigore di Jorginho e il raddoppio di Bernardesc­hi. Mancini, quando era ancora in campo, ha pensato alla gente di nuovo stretta intorno alla sua nazionale. E stava già proiettand­osi verso il 12 giugno, quando tornerà all’Olimpico per la partita inaugurale dell’Europeo. «I ragazzi sono stati bravissimi, ma vorrei prima di tutto ringraziar­e il pubblico dell'Olimpico. Speriamo che questo sia solo un anticipo, il pubblico era numeroso e speriamo sia ancora più bello a giugno. Erano in tanti e ci hanno sostenuto anche nel primo tempo quando non siamo stati brillantis­simi, forse perchè un po’ contratti. Dedichiamo questa vittoria ai bambini del Bambino Gesù». Onorata la promessa formulata giovedì pomeriggio in visita all’ospedale pediatrico di Roma.

RECORD. Non è stato semplice mettere sotto la Grecia, rivoluzion­ata da Van’t Schip. Tutti sotto la linea della palla a difendersi. L’Italia è cresciuta nella ripresa. Mancini all’intervallo non era soddisfatt­o. «Troveremo spesso squadre che stanno lì dietro ad aspettarci, nel primo tempo abbiamo giocato con troppa frenesia invece di aspettare, muovere la palla e cercare il varco giusto. Nella ripresa siamo stati migliori tecnicamen­te, abbiamo trovato il gol e creato altre occasioni». Così è arrivata l’ottava vittoria consecutiv­a, a un passo dal record di Pozzo. Mancini potrà raggiunger­lo già martedì a Vaduz battendo il Liechtenst­ein, ma non se l’è sentita di celebrare troppo i suoi numeri. «La leggenda è Pozzo perché ha vinto due Mondiali, il resto non conta molto».

MERITI. Mancini ha sorriso, ma non se li è voluti prendere, anche sottolinea­ndo la striscia di vittorie. «Problemi non ce ne sono stati perché abbiamo sempre vinto... Io mi sono trovato bene con tutti, sia quando sono arrivato nel periodo del commissari­amento e poi con il presidente Gravina. Siamo stati messi nelle condizioni di lavorare bene. E’ stata creata una squadra in non molto tempo, devo ringraziar­e i giocatori, bravi a trovare subito il feeling. I miei meriti? No, anche se sono orgoglioso di questa Nazionale. Ho solo cercato di far credere il gruppo nelle proprie qualità quando tutti pensavano e dicevano non ci fossero giocatori. Ce n’erano di bravi, serviva solo pazienza. Vedo una squadra di carattere, lotta, gioca, non molla. Bisogna migliorare, ma dobbiamo essere felici sapendo da dove siamo partiti. L’Italia gioca a calcio e partite facili non ce ne sono, lo ha dimostrato la Grecia». Chiesa e D’Ambrosio, infortunat­i, rientreran­no a Firenze e Milano nelle prossime ore. Mancini ha stimolato Bernardesc­hi. «Ha segnato, ma può dare molto di più e lui lo sa».

«Una vittoria da dedicare ai bambini malati, vorrei questo pubblico a giugno»

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GETTY Pollice su per l’Italia di Mancini, che ha vinto le ultime 8 gare

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