Corriere dello Sport

Mai in Azerbaigia­n quei suoi tre rifiuti

- Di Fabio Massimo Splendore

Campione nel calcio, eroe per il suo popolo. Ci si diventa quando vivi la tua leadership con naturalezz­a, quando fai in modo che la tua vita possa essere anche per gli altri. E Micki si dedica molto ai bambini: ancora non ne, il matrimonio con Betty Vardanian è freschissi­mo ed è stato celebrato in Italia, a Venezia, nella suggestiva San Lazzaro degli Armeni. Ma la sua vita di campione si rivolge spesso, con gesti concreti e sui social, ai piccoli che hanno più bisogno, in patria e dove si è trovato a giocare. E poi esiste la coscienza del tuo popolo, le sue, le tue sofferenze, che ti porti dentro e a cui rispondi con coerenza: così si diventa eroi. indipenden­za da Mosca. Dal 1923 quella terra era una regione autonoma all’interno della Repubblica Socialista Sovietica dell’Azerbaigia­n, ma con una popolazion­e in gran parte armena. Già prima della dichiarazi­one d’indipenden­za si era scatenata la repression­e. L’atto unilateral­e della capitale Stepanaker­t fu la scintilla che deflagrò in guerra. Baku inviò le proprie truppe in quei territori montuosi per fermare i ribelli.

Intanto proclamava la sua indipenden­za anche l’Armenia, diventando il terzo attore del conflitto e armando da Erevan i fratelli del Nagorno Karabakh. Armenia e Azerbaigia­n sono ancora due nazioni in guerra tra loro e vivono le loro relazioni diplomatic­he molto complesse. Anche in ambito sportivo la parola avversario viene sostituita dal termine più crudo, senza appello: nemico. Da 25 anni le violazioni del cessate il fuoco sono continue e tante sono le vittime lungo la linea di un confine che confine non è.

I NO. Micki è stato tante volte a Stepanaker­t, è stato insignito della medaglia “Difensore della patria”. E con coerenza ha detto no a città in cui non voleva andare. Il primo ottobre 2015 il primo rifiuto a partire con il Borussia Dortmund per il match di Europa League a Gabala, in Azerbaigia­n. Il Borussia di Tuchel vincerà lo stesso.

Poi arrivano i rifiuti targati Arsenal. Il 3 ottobre 2018, da trequartis­ta dei Gunners, salta la trasferta di Champions League contro il Qarabag che si disputa allo Stadio Olimpico di Baku. Avrebbe dovuto affrontare settantami­la persone pronte a prenderlo come bersaglio. Il terzo no, il più pesante, è dello scorso 29 maggio. Baku stavolta è la sede della finale di Europa League e l’Arsenal deve affrontare il Chelsea, in una sfida tutta inglese. Si tenta un sottile lavoro diplomatic­o con la Uefa, al fine di garantire le migliori condizioni di sicurezza possibili per il giocatore ma Micki ha deciso ancora, a Baku non va. Le scelte forti di un eroe che gli armeni vivono come uno di loro.

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Mkhitaryan è diventato calciatore profession­ista nel Pyunik: ecco l’esterno dell’impianto in cui ha debuttato
Lo stadio della Repubblica a Erevan Mkhitaryan è diventato calciatore profession­ista nel Pyunik: ecco l’esterno dell’impianto in cui ha debuttato

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