DYBALA, QUANDO LA SOLUZIONE È JOYA
Lo si può definire un nuovo acquisto, di fatto l’argentino si è ripreso la Juve Oggi è impegnato in nazionale contro l’Ecuador ma Sarri sa di poter contare su di lui ovunque
Definirlo come un nuovo acquisto può sembrare un luogo comune. Ma l’ultima versione di Paulo Dybala è decisamente diversa da quella che aveva cominciato la stagione. Scaricato dalla Juve ancor più che separato in casa, in poco più di due mesi la Joya ha ritrovato il sorriso. Come quello smagliante con cui è stato immortalato al termine di Inter-Juventus, una partita vinta grazie anche al suo meraviglioso gol del momentaneo 0-1: per portare a casa i tre punti, Maurizio Sarri ha dovuto anche sostituirlo, in debito di ossigeno una Juve col tridente pesante non era sostenibile. Nessun problema, anzi. Poco dopo il cambio con Emre Can, la Juve ha trovato il gol vittoria di Gonzalo Higuain a concludere l’azione dell’anno, quella dei 24 passaggi. Tutti contenti, Dybala più di tutti.
FALSA PARTENZA. Anche perché immaginare il numero 10 bianconero così coinvolto nel progetto, sembrava quasi impossibile ad agosto. Finite le vacanze, Dybala voleva confrontarsi subito con Sarri e ricominciare a lavorare alla Continassa, voleva vederci chiaro riguardo quella repentina inversione da parte della società: si sentiva incedibile dopo l’addio di Max Allegri, credeva di poter compiere il definitivo salto di qualità alla corte di Sarri. Invece la doccia fredda, trattative in fase avanzata prima con il Manchester United e poi con il Tottenham, il passo da gioiello a merce di scambio per sistemare i conti è stato fin troppo breve. Con tanto di ferie forzate, Dybala era rientrato l’1 agosto ma prima del 5 non se n’è parlato di riaccoglierlo alla Continassa. Intanto da Londra c’era Fabio Paratici a spingere per la sua cessione in tempo utile per il mercato della Premier (che si è chiuso l’8 agosto), ma alla fine Dybala è rimasto al suo posto: un po’ per scelta (sua), un po’ per forza a causa di quei problemi ancora sospesi con il vecchio agente riguarrilancio do la gestione dei diritti di immagine. È strada facendo nè il Psg nè nessun altro club si è poi fatto sotto in maniera concreta.
LA RINASCITA. Venderlo non è stato possibile, dal mercato al campo è poi toccato a Sarri recuperarlo sotto ogni punto di vista. Prima psicologicamente, poi tatticamente. E a giudicare dagli effetti, la missione sembra già vicina al potersi ritenere compiuta, grazie alla politica dei piccoli passi. Uno spezzone col Napoli, poi la sosta e il primo rilancio nell’Argentina, ancora qualche scampolo di partita prima del definitivo. Con e senza Cristiano Ronaldo, falso nueve o tuttocampista, titolare per la prima volta col Verona prendendo le misure, tre assist contro Brescia, Spal e Bayer Leverkusen, infine il gol contro l’Inter. Con prestazioni via via più convincenti, tanto da portare Sarri a ipotizzare la pazza idea del tridente con CR7 e Higuain. Se ne tornerà a parlare quando rientrerà dalla Nazionale, oggi sarà impegnato contro l’Ecuador. In fondo ora Dybala non è più un problema, anzi si è rivelato essere una soluzione.
Chiuso il mercato (come voleva lui) è scattata la rinascita finora 3 assist e 1 gol