LAZIO, ECCOTI MORO ED È GIÀ DA RECORD
Nuova scommessa “millennial”: il club punta forte sul giovane spagnolo Trovato l’accordo con il Barcellona ha solo 16 anni ed è stato pagato 8 milioni. Si è messo subito in luce
Raul Moro è già soprannominato Raul d’oro. Euro tot: 8 milioni, circa. È la nuova scommessa “millennial”. Salutato Pedro Neto, la Lazio ha investito un bel gruzzolo di soldi, e ha riposto belle speranze, sul baby spagnolo preso dalle giovanili del Barcellona. Era l’acquisto rimasto in sospeso. Ultim’ora: è stato definito. È Raul Moro, senza storpiatura del cognome, il millennial della scommessa. Ala destra tutta dribbling, classe 2002, 17 anni da compiere il 5 dicembre prossimo, è un “babyssimo” perché ancora minorenne e perché sono serviti quasi 8 milioni per strapparlo ai blaugrana. I termini dell’operazione erano rimasti segreti, in parte si sono conosciuti un mese dopo il suo sbarco.
IL CONTRATTO. C’era una clausola presente nel contratto che legava il ragazzo al Barcellona. La Lazio, prima di versarne il corrispettivo, per questione di rapporti, ha cercato e trovato un accordo con il Barça. E’ andata diversamente rispetto ai casi Keita e Tounkara (per loro fu riconosciuto un indennizzo Fifa). Gli otto milioni sono serviti per chiudere i conti. Raul Moro è sbarcato a Roma a fine mercato, esattamente il 2 settembre, a pochi minuti dal gong. Si è allenato con la Primavera di Menichini per un mese, non ha potuto partecipare a partite ufficiali perché il suo trasferimento era in corso di definizione. L’operazione si è sbloccata, adesso c’è da attendere l’ok della Fifa, dovrebbe arrivare entro un mese, poi giocherà. Raul Moro ieri ha rubato la scena nell’amichevole che ha visto la Primavera opposta alla Lazio di Inzaghi. Per un tempo è stato in campo con i coetanei. Poi è stato promosso in corsa, è stato inserito nell’attacco dei big, ha giocato in coppia con Adekanye, segnando il 4-0 finale. La curiosità è che Moro e il nigeriano hanno lo stesso procuratore, Junior Minguella.
LA STORIA. Raul giocava nella Juvenil B del Barcellona, è la seconda squadra di ragazzi tra i 17 e i 19 anni, non c’entra con il Barcellona B (la seconda squadra dei big). Moro, under 17 spagnolo, era il più piccolo. Spera di vivere un’avventura diversa, più tecnica, meno discussa, più lunga e compiuta, rispetto a quella vissuta da Pedro Neto, ex baby pagato a suon di milioni (alla fine sui 13 tra prestito, riscatto e bonus) e rivenduto a 18,3 milioni al Wolverhampton (dopo 5 presenze in biancoceleste, nessuna da titolare). Il talento a 16 anni è incontrollabile, è difficile da riassumere con un prezzo né è certo che esploda in tutte le sue potenzialità. Raul Moro sarà giudicato nel corso degli anni, partendo dalla Primavera, provando a farsi apprezzare da dirigenti e tecnici. Il diesse Tare crede molto in lui, gli ha fatto firmare un contratto triennale (essendo il ragazzo minorenne), l’accordo sarà rivisto appena compirà 18 anni. In Spagna lo chiamavano il “cohete di Abrera”, il razzo di Abrera, è il comune spagnolo della Catalogna che ha visto nascere Raul Moro. È un’ala destra, gli piace giocare anche a sinistra, rientra sul destro, è il piede naturale. Ieri s’è fatto notare sul campo principale di Formello. E alcuni dribbling, alla sua prima uscita in famiglia, hanno fatto esasperare chi li ha subiti, erano più grandi ed esperti di lui. Il gol finale, arrivato su assist di Adekanye, Moro l’ha segnato a Mattia Peruzzi, figlio di Angelo, era in porta con la Primavera, anche lui è classe 2002. La Lazio vuole vederli crescere tutti insieme.
È un’ala destra forte nel dribbling È arrivato a Roma alla fine del mercato
Lo chiamano il “razzo di Abrera” finora si è allenato con la Primavera