Biles riscrive la storia
25 MEDAGLIE MONDIALI
Nessuno come Simone Biles. Alla Schleyer Halle di Stoccarda, la sensazionale ventiduenne statunitense ha chiuso come meglio non avrebbe potuto la sua straordinaria campagna iridata in Germania, trionfando nell’ultima giornata sia alla trave sia al corpo libero per una doppietta aurea da standing ovation.
Da capogiro qualunque statistica si prenda in mano per raccontarla. Sei gare disputate, cinque vinte (unico neo il 5° posto di sabato alle parallele asimmetriche, con il successo della belga Nina Derwael), ma soprattutto è diventata l’atleta più medagliata nella storia dei Mondiali di ginnastica artistica, uomini compresi: 25 gemme (19 delle quali del metallo più prezioso, a cui si aggiungono 3 argenti e 3 bronzi) contro le 23 del sovietico Vitaly Scherbo.
Simone è una vera e propria leggenda vivente, che l’anno prossimo vuole chiudere la carriera in bellezza all’Olimpiade di Tokyo, arricchendo il suo già cospicuo bottino di medaglie a cinque cerchi, che a Rio l’ha vista mettersi al collo 4 ori e 1 bronzo.
Nessuna delle attuali rivali sembra poterle sbarrare la strada e gli scatenati nonni, che l’hanno aiutata a superare un’infanzia travagliata per i problemi d’alcolismo dei genitori, sono pronti ad ammirare altri trionfi dagli spalti. Gli Stati Uniti si tengono stretta la loro reginetta e festeggiano il primato nel medagliere, in cui l’Italia chiude nona, grazie allo storico bronzo delle Fate nella gara a squadre femminile (a distanza di 69 anni dall’unico precedente nel format) e al luccicante argento agli anelli di Marco Lodadio. Una medaglia quest’ultima che il ventisettenne di Frascati sogna di tramutare in un colore ancor più prestigioso tra un anno ai Giochi di Tokyo, ripercorrendo le orme del Signore degli Anelli, Jury Chechi, olimpionico ad Atlanta 1996. Argentina, Superpole Race: Gara 2: Classifica: