Corriere dello Sport

Un cuore due squadre Reggina e (poi) Juventus

QUANDO PREVALE IL RICORDO AMARANTO DI DAVIDE CHE SCONFIGGE GOLIA

- Gianni Basi, gmail.com

Caro Cucci, io sono molto contento di essere innamorato di due squadre. Perché nel mio egoistico, ma non malvagio immaginari­o è come compararle ad una donna a cui ricorrere per avere il sollievo di una parola buona se, l’eventuale altra, mi si stia arrabbiand­o contro. Capisco che nella realtà questo sia solo un sogno bizzarro ma, verso le squadre, o “poli-squadre” che dir si voglia, è veramente un’alternativ­a assai ghiotta. La Juventus mi è nata dentro per prima, quando ancora non sapevo cosa fosse una Reggina sperduta in categorie da gironi danteschi. Ed io, da piccolo, come tutti volevo solo gioire. Ma poi la C, poi la B e poi la A, han fatto sì che relegassi a riserva del mio cuore una Juve quasi sempre vincente e dessi tutto il mio trasporto alla causa reggina. Alfredo Pedullà ha scritto (grazie Alfredo!) un bellissimo ritratto di ciò che la squadra amaranto significhi per Reggio (e anche per tanti reggini accecati da squadre importanti) e di quanto si sia creduta irrealizza­bile una serie A che pareva il Vello d’Oro e una Chimera di quelle vere, sparpaglia­ta in un lontano e brutale posto del mai. Dopo anni sempre uguali e tentativi vani di toccare il Cielo, ecco quindicimi­la reggini ad unirsi al Delle Alpi ai tifosi del Torino andando in A a braccetto: una migrazione biblica, felice, di quelle che se c’era Carola Rackete si sarebbe unita anche lei... Il mio idolo era Possanzini, un Davide che sconfiggev­a il Golia del passato con una Reggio che pur priva del grande calcio faceva divertire con sconosciut­i furetti come Rigotto e Toschi, piccoli e dribbloman­i realizzato­ri indimentic­abili. Poi, il tonfo improvviso della squadra, e della stessa città che ne è sorella siamese. E, prendendon­e atto col magone dentro, ecco il risorgere dell’attenzione ad una Juventus per la quale molto più spesso gioire. Un sentimento non da voltagabba­na ma lenitivo e indispensa­bile che, adesso, la Reggina pare voglia farci riprovare piena di legittima invidia... Ed ecco che il cerchio a due sta forse tornando ad aprirsi, fra vittorie e sconfitte che siano, e tenendoci stretta l’una o l’altra e a volte entrambe. Forse questo è l’amore vero: un senso di donarlo a chi si ama ed a chi, di essere amato, ne abbia più bisogno. Questo concetto mi fece diventare nemico un amico di Reggio. Spero che legga queste parole, o che un giorno io possa dirgliele ancora...

 ?? GETTY IMAGES ?? A sinistra Nicolò Zaniolo (20 anni), talento della Roma, in allenament­o con la Nazionale di Mancini. Qui sotto Stefano Sensi (24 anni), centrocamp­ista dell’Inter di Antonio Conte
GETTY IMAGES A sinistra Nicolò Zaniolo (20 anni), talento della Roma, in allenament­o con la Nazionale di Mancini. Qui sotto Stefano Sensi (24 anni), centrocamp­ista dell’Inter di Antonio Conte

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