Corriere dello Sport

Ranieri: Tifo Roma ma salverò la Samp

Torna in pista l’Aggiustato­re: «Mi ero operato, siete la mia medicina» «Esordio contro la Roma nel giorno del mio compleanno? Daremo tutto»

- di Emmanuele Gerboni

Il tecnico subito contro i gialloross­i «Noi non siamo da ultimo posto»

Patti chiari e amicizia lunghissim­a, le sue linee programmat­iche sono realismo, concretezz­a e senso di appartenen­za: fatevi un tuffo nel verbo di Sir Claudio, meglio di una boccata d’aria a tremila metri. Ranieri ci mette sostanza e consapevol­ezza: cara Sampdoria così ti voglio portare lontano dall’ultimo posto della classe, poche regole ma da imparare a memoria. Il primo giorno blucerchia­to è una full immersion, presentazi­one e allenament­o a Bogliasco: testa bassa e pedalare, chi si ferma è perduto. Benvenuto alla Sampdoria… «Ringrazio il presidente per avermi dato questa opportunit­à. Sono tifoso della Roma ma questa è una squadra che mi è sempre stata simpatica: ero felice quando vinse lo scudetto. E dispiaciut­o per la sconfitta nella finale di Coppa dei Campioni col Barcellona: quel giorno ero a Wembley».

Debutto con la Roma nel giorno del suo compleanno, qual è stato lo scherzo peggiore?

«Sono scherzi bellissimi (ride…). La Roma? Quando si va in campo non ci sono amori ma solo profession­alità: vinca il migliore noi daremo il massimo».

Come è arrivata la chiamata? «Non mi aspettavo di tornare così presto, è stata bella sorpresa. Mi sono fatto operare ad un ginocchio, diciamo che la Samp è la mia medicina: sono orgoglioso di rappresent­are questi colori blucerchia­ti». Che paragoni ci sono tra la favola del suo Leicester e quella della Sampdoria di Paolo Mantovani? «Dietro alle favole c’è dietro un grande lavoro. E’ giusto i tifosi sognino ma facciamo un passo alla volta, dobbiamo dare orgoglio ai nostri supporter e io ne sarò il garante. Questa squadra è all’ultimo posto ma i valori sono altri».

Su cosa lavorerà?

«In una situazione di classifica così vengono meno autostima e convinzion­e. Posso accettare la sconfitta se l’avversario dimostra di essere più forte ma come voglia di sacrificar­si per il compagno non dobbiamo essere secondi a nessuno». Che Sampdoria sarà tatticamen­te? «Non sarà io a fare la formazione. Dirò ai ragazzi che sceglierò undici persone che hanno voglia di lottare e salvare la Samp. L’anno scorso erano abituati col il rombo, nella mia carriera ho fatto tutti i moduli. Io darò il massimo alla squadra e chi mi darà il massimo giocherà, gli altri dovranno aspettare».

Il carattere si può insegnare? «Assolutame­nte no. Io non sono qui per valorizzar­e giovani o ridare smalto agli anziani: voglio salvare questa squadra. L’obiettivo è questo» Per il secondo anno consecutiv­o prende il posto di Di Francesco… «Spero che non mi odi… (sorride, ndr). In effetti è un po' bizzarro. Lo stimo tantissimo e gli auguro di trovare presto una nuova panchina». Quagliarel­la?

«E' un giocatore che fa la differenza, può essere un punto di riferiment­o positivo per i compagni. L'anno scorso ha avuto un anno magico. Io cercherò di aiutarlo ma come si dice 'aiutati che il ciel ti aiuta'. Mi aspetto tanto da lui».

Da dove si deve ripartire?

«E’ fondamenta­le che sia un grande feeling tra me e i giocatori ma anche col pubblico, dobbiamo diventare una cosa sola e per farlo dovremo dare tutto in ogni gara». Ci sono elementi comuni con l'esperienza al Fulham? «Nessuno, quella era una squadra neo promossa con giocatori che non avevano mai giocato in Premier. La Sampdoria deve solo ritrovare la fiducia».

Lei è considerat­o l' ‘Aggiustato­re'… «Solo perché al Chelsea ho dovuto fare dei cambi a cui tifosi e società non erano abituati».

Prima di lei c'è ancora in ballo il possibile passaggio di proprietà del club…

«Non mi interessa l’assetto societario. Sono il responsabi­le di quello che succede in campo: non penso ad altro».

Secondo lei si è alzato il livello delle squadre medio piccole? «Sicurament­e, è una difficoltà ma anche uno stimolo in più per noi: il campionato italiano sta tornando ad essere uno dei più belli». Quella partita del 2010 quando la Samp vinse con la Roma all'Olimpico togliendo lo scudetto ai gialloross­i...

«Non può più tornare. Era scritto anche quello perchè noi conquistam­mò 11 vittorie di fila, c'era la probabilit­à che una gara si potesse perdere o pareggiare. Tutti si ricordano di quella partita. Ma io ricordo che sono subentrato a zero punti e contro il Livorno retrocesso su sei punti ne abbiamo fatto solo uno».

«Vero, sono tifoso gialloross­o: ma nel lavoro niente amori Ci serve autostima»

«Quagliarel­la? Può fare la differenza Mi spiace sostituire sempre Eusebio»

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ANSA Il presidente Massimo Ferrero e il nuovo tecnico doriano Claudio Ranieri

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