BELOTTI: È FESTA CON CIRO
Papà Bernardeschi in tribuna, Fede fa gol per lui. Di Lorenzo: «Qui grazie ad Ancelotti» Il Gallo segna e abbraccia Immobile: «Noi rivali? No, siamo grandi amici»
Il Gallo che abbraccia Ciro. Una meraviglia per gli occhi. Altro che concorrenti: non c’è gelosia tra il bomber del Torino e quello della Lazio, in ballottaggio per una maglia alla vigilia di ogni partita degli azzurri. I due vanno d’amore e d’accordo e ieri, dopo il gol del 2-0, questa amicizia è stata celebrata in eurovisione. «Sì, sono corso da lui - ha dichiarato Belotti alla Rai - perché siamo molto amici. In ritiro condividiamo la stanza, stiamo tutto il giorno insieme. Ci vediamo anche fuori dalla Nazionale. Non siamo rivali, Immobile è un grandissimo amico». La cresta s’è alzata un'altra volta per celebrare la seconda doppietta in Nazionale. Entrambe sono arrivate proprio a Vaduz contro il Liechtenstein. «Mi porta bene questo campo ha scherzato - Adesso si vede che c’è un’Italia con più convinzione e voglia. Il gruppo segue Mancini, che ci ha dato un calcio bello da vedere. Abbiamo tutti voglia di riscattarci e riportare l’Italia dove merita».
ESSERE PRONTI. Contro il Liechtenstein aveva già segnato anche Bernardeschi. Ieri in tribuna c’era papà Alberto, protagonista di un viaggio Carrara-Vaduz con la macchina di ben 6 ore solo per applaudire suo figlio. L’ha visto fare l’esterno e poi, con l’entrata in campo di El Shaarawy, arretrare nella posizione di mezzala. Fede è sempre più un punto di riferimento per questa Nazionale. L'ex romanista, invece, oggi risulta in seconda fila. Non giocava in Nazionale da quel maledetto 13 novembre 2018 e dopo il gol si è tolto un bel sassolino dalle scarpe. «Ho pensato tante volte a Italia-Svezia - ha dichiarato El Sha questa rete mi ha fatto bene. So che la scelta di andare in Cina a 27 anni può sembrare fuori contesto, ma io sento di essere importante per questa Nazionale. Mi faccio trovare pronto ed è quello che conta». "Essere pronti" è anche il mantra di Salvatore Sirigu, il numero 12 che tutti i ct vorrebbero avere. La sua parata sul tiro a giro di Dennis Salanovic - attaccante ancora a secco in questa stagione dopo 13 presenze con la maglia del Thun in Svizzera - ha salvato il risultato: «Questa maglia ti dà un forte senso di responsabilità. Io sono qui per fare il vice di Donnarumma, Mancini è stato chiaro. Non mi aspettavo un gioco così brillante, ci manca solo un po’ di esperienza ma cresceremo».
I NUOVI. Ricorderanno a lungo questa notte fredda e piovosa Di Lorenzo e Tonali, entrambi all’esordio. Il terzino ha macinato la fascia destra come gli capita ormai con continuità in Serie A: «In gruppo c’è una bella atmosfera, per i nuovi così è più facile integrarsi. Se sono qui è anche grazie ad Ancelotti, ora a sta a me continuare a fare bene con il Napoli per farmi chiamare di nuovo». Il regista, che ha raggiunto il gruppo dopo l’impegno in Irlanda con l’Under 21, è entrato a partita in corso: «Quando il CT ci ha detto di tenerci pronti tutti, ho immaginato che potesse toccare anche a me. È stato bello, sono emozioni particolari. A chi somiglio tra Pirlo, De Rossi e Gattuso? Prendo un po’ da tutti, ma per grinta direi Gattuso». Buona la prima da titolare di Vincenzo Grifo: «Spero di meritarmi un posto tra i 23. A questo gruppo ci tengo tanto». Come lui, milioni di italiani.
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