Corriere dello Sport

Super Sirigu insidia Donnarumma Una partita di qualità per Verratti

Biraghi indovina un solo cross, un po’ impreciso in fase difensiva Cristante diligente. Grifo poco incisivo. Zaniolo non trova l’acuto

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ITALIA

Sirigu 7

Mancini ha già deciso che il titolare è Donnarumma. Partite come queste, però, ci fanno stare tranquilli anche per la riserva. Il numero 1 del Toro fa due parate decisive e due assai complicate sempre su Salanovic. E magari Mancio ci ripensa...

Di Lorenzo 6,5

E’ vero che l’Italia sblocca il risultato sfruttando la corsia di sinistra, quella di Biraghi, però poi insiste troppo (tutto il primo tempo) su quel lato. Il terzino napoletano, al debutto alla prima convocazio­ne, ha qualità offensive spiccate, ma in avanti viene trascurato. E questo è un errore. Infatti, a inizio ripresa, quando finalmente viene coinvolto nella manovra, rifinisce un’ottima occasione per Belotti, crea il...pre-assist per il gol di El Shaarawy e infine mette sulla testa del Gallo la palla del 5-0.

G. Mancini 6

Salvataggi­o decisivo dopo meno di un minuto su Gubser. Poi altri interventi puliti ma distanti dalla propria area di rigore.

Romagnoli 6,5

Deve recuperare terreno, Acerbi gli è passato davanti, ma il tipo di partita non è un esame significat­ivo per un difensore. Così il milanista comincia a farsi notare palleggian­do al fianco di Verratti e poi segnando di testa il gol del 3-0.

Biraghi 6

Il primo cross è una pennellata per la rete di Bernardesc­hi. Da quel momento, però, pur facendo l’ala e quasi mai il terzino, non trova più il tempo giusto e la precisione per il cross. Un po’ difettoso nella fase difensiva.

Bonucci (43’ st) sv Due minuti solo per salire nella classifica delle presenze.

Zaniolo 5,5

Prima da titolare in Nazionale, dovrebbe incidere di più anche perché, a differenza del suo compagno di club Cristante, ha compiti solo offensivi. Intorno ha una folla di difensori, ma da quel cespuglio di scarpini roventi e polpacci possenti non esce mai con la preda (la palla) in bocca (fra i piedi).

El Shaarawy (19’ st) 7

Dalla notte da incubo con la Svezia a una serata felice. Piazza l’assist per il gol di Romagnoli, va vicino al 4-0 con un destro micidiale deviato dal portiere e poi lo realizza con un tocco di esterno. Va detto che entra con la gara in discesa.

Cristante 6,5

Prende la posizione di Jorginho, al centro della linea a tre del centrocamp­o, ma non il ruolo, quello del costruttor­e, che Verratti ascrive a se stesso. Il romanista è diligente, copre le spalle all’attacco e a Zaniolo, solo un paio di volte i contropied­isti del Liechtenst­ein gli scappano davanti. Suo l’assist per la rete di El Shaarawy.

Verratti 6,5

È la prima volta che porta al braccio la fascia di capitano e la onora con un’altra buona prestazion­e, di quantità più che di qualità.

Senza Jorginho al suo fianco, si incarica di guidare la squadra da regista, toccando un’infinità di palloni. Giocando sul centrosini­stra, cerca di continuo Biraghi. Troppo.

Bernardesc­hi 6,5

In 10 giorni di Nazionale,

con 2 partite a disposizio­ne è stato in campo 126’, in 3 mesi di Juventus, con 9 partite, solo un po’ più del doppio, 275’. Ma il rapporto si ribalta in fatto di gol: due in azzurro, uno in bianconero. E questo di Vaduz è un gol bello e soprattutt­o rapido, tanto da evitare le sofferenze che incontriam­o dopo l’1-0. Quando esce Zaniolo, diventa mezzala.

Tonali (28’ st) 6

Anche lui al debutto, il 20° della gestione-Mancini, il secondo Millennial dopo Kean. Prende un giallo per fermare un contropied­e.

Belotti 7

Nel primo tempo gioca di sponda in area di rigore... Nella ripresa arriva finalmente al tiro e poi alla doppietta. E’ la quinta volta (su 8 reti totali in Nazionale) che il Gallo batte il Liechtenst­ein.

Grifo 5

Mancini lo vuole alla...Insigne, pronto al taglio da sinistra al centro, ma è sempre molto timoroso, poco incisivo, poco coinvolto, come se non avesse registrato a dovere i movimenti offensivi della squadra.

R. Mancini (ct) 7

Verrebbe voglia di dargli 9, come le vittorie consecutiv­e. Nove per il lavoro profondo, coraggioso e soprattutt­o appassiona­to. Ma il giudizio va legato solo a questa partita, dove cambia tanto, verifica, aggiusta.

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LAPRESSE È toccato, in assenza di Jorginho, a Marco Verratti cucire il gioco
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IL PEGGIORE Grifo
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IL MIGLIORE Belotti

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