Chiusa la Nord contro il Celtic
Curva Nord chiusa, il resto dell’Olimpico aperto. E’ la sentenza dell’Uefa resa nota ieri sera dopo una lunga giornata di attesa e tante incertezza, riguarda la partita Lazio-Celtic del 7 novembre. Nel dispositivo di Nyon si fa riferimento ai settori «46, 47, 48 e 49» della Nord, s’intende tutta la Curva. Era il settore sotto accusa per colpa del comportamento di una trentina di tifosi, rei di essere stati autori di «saluti fascisti» durante la partita con il Rennes. Considerando il peso delle accuse e la recidività (dopo i «saluti fascisti» di Siviglia-Lazio) è stata una sentenza meno impattante, gli interventi della società sono stati considerati, hanno scongiurato la chiusura dell’impianto. La Lazio ha presentato una memoria difensiva, ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilità per salvaguardare i diritti e l’onore dei tifosi puri, per garantire affluenza nel match casalingo contro il Celtic. La società, ecco la novità rispetto al passato, ha attivato il codice etico in vigore dal 2018, sta collaborando attivamente con le forze dell’ordine per l’individuazione dei colpevoli. Serve un accertamento, non si può procedere soltanto visionando le immagini delle telecamere, occorre incrociare volti e nominativi dei biglietti, legati al posto occupato (non è detto che coincidano per quanto dovrebbe essere regola).
GLI SCOZZESI. L’Uefa ieri ha lavorato intensamente per affrontare vari casi legati al razzismo: durante la pausa delle nazionali il calcio è stato mischiato alla politica (saluti militari, casi legati ai tifosi della Bulgaria e ai giocatori della Turchia). Per tornare alla Lazio, la chiusura di un solo settore non ha penalizzato la maggioranza dei tifosi biancocelesti, per quanto in Europa si registrino presenze record in negativo. E permetterà ai tifosi del Celtic di sbarcare a Roma, sono attesi 9.000 supporter scozzesi, hanno acquistato tutti i biglietti messi a disposizione, occuperanno il settore Ospiti e la Curva “Maestrelli” (la Sud). I 9.000 tagliandi staccati, tanto per essere materiali, assicurano un buon incasso alla società, altrimenti a corto di ricavi da biglietteria.
LA NOTA. Ecco il comunicato diramato dalla Lazio dopo le 21: «Le decisioni della “Control, Ethics and Disciplinary Body” della Uefa in riferimento ai comportamenti tenuti da alcuni tifosi nel corso dell’incontro tra S.S. Lazio e Stade Rennais F.C. costituiscono una pesante penalizzazione che sembra aver tenuto conto della netta condanna espressa prontamente dalla società biancoceleste nei confronti degli odiosi atti razzisti compiuti da pochi irresponsabili». E poi: «La sentenza, al tempo stesso, conferma la ferma volontà della S.S. Lazio di proseguire sulla linea della “tolleranza zero” stabilita dal Presidente Claudio Lotito. La società, inoltre, ribadisce la propria intenzione di perseguire penalmente e civilmente i responsabili di manifestazioni inaccettabili che provocano non solo gravissimi danni all’immagine ed al patrimonio della Lazio ma che penalizzano pesantemente la stragrande maggioranza di una tifoseria da sempre estranea e contraria alle intemperanze razziste di una sparuta minoranza».
La nota del club: «Hanno tenuto conto della nostra linea di condanna»
IL RICORSO. La società ha annunciato di essersi riservata la possibilità di appellare la sentenza: «La S.S. Lazio, comunque, sulla base di risultanze in corso di reperimento, si riserva di presentare ricorso alle decisioni Uefa per ridurre penalizzazioni che si scaricano in gran parte sui tifosi più responsabili e virtuosi».
«Proseguiremo con la “tolleranza zero” E perseguiremo i responsabili»