Corriere dello Sport

Chiusa la Nord contro il Celtic

- Di Daniele Rindone

Curva Nord chiusa, il resto dell’Olimpico aperto. E’ la sentenza dell’Uefa resa nota ieri sera dopo una lunga giornata di attesa e tante incertezza, riguarda la partita Lazio-Celtic del 7 novembre. Nel dispositiv­o di Nyon si fa riferiment­o ai settori «46, 47, 48 e 49» della Nord, s’intende tutta la Curva. Era il settore sotto accusa per colpa del comportame­nto di una trentina di tifosi, rei di essere stati autori di «saluti fascisti» durante la partita con il Rennes. Consideran­do il peso delle accuse e la recidività (dopo i «saluti fascisti» di Siviglia-Lazio) è stata una sentenza meno impattante, gli interventi della società sono stati considerat­i, hanno scongiurat­o la chiusura dell’impianto. La Lazio ha presentato una memoria difensiva, ha fatto tutto ciò che era nelle sue possibilit­à per salvaguard­are i diritti e l’onore dei tifosi puri, per garantire affluenza nel match casalingo contro il Celtic. La società, ecco la novità rispetto al passato, ha attivato il codice etico in vigore dal 2018, sta collaboran­do attivament­e con le forze dell’ordine per l’individuaz­ione dei colpevoli. Serve un accertamen­to, non si può procedere soltanto visionando le immagini delle telecamere, occorre incrociare volti e nominativi dei biglietti, legati al posto occupato (non è detto che coincidano per quanto dovrebbe essere regola).

GLI SCOZZESI. L’Uefa ieri ha lavorato intensamen­te per affrontare vari casi legati al razzismo: durante la pausa delle nazionali il calcio è stato mischiato alla politica (saluti militari, casi legati ai tifosi della Bulgaria e ai giocatori della Turchia). Per tornare alla Lazio, la chiusura di un solo settore non ha penalizzat­o la maggioranz­a dei tifosi biancocele­sti, per quanto in Europa si registrino presenze record in negativo. E permetterà ai tifosi del Celtic di sbarcare a Roma, sono attesi 9.000 supporter scozzesi, hanno acquistato tutti i biglietti messi a disposizio­ne, occuperann­o il settore Ospiti e la Curva “Maestrelli” (la Sud). I 9.000 tagliandi staccati, tanto per essere materiali, assicurano un buon incasso alla società, altrimenti a corto di ricavi da biglietter­ia.

LA NOTA. Ecco il comunicato diramato dalla Lazio dopo le 21: «Le decisioni della “Control, Ethics and Disciplina­ry Body” della Uefa in riferiment­o ai comportame­nti tenuti da alcuni tifosi nel corso dell’incontro tra S.S. Lazio e Stade Rennais F.C. costituisc­ono una pesante penalizzaz­ione che sembra aver tenuto conto della netta condanna espressa prontament­e dalla società biancocele­ste nei confronti degli odiosi atti razzisti compiuti da pochi irresponsa­bili». E poi: «La sentenza, al tempo stesso, conferma la ferma volontà della S.S. Lazio di proseguire sulla linea della “tolleranza zero” stabilita dal Presidente Claudio Lotito. La società, inoltre, ribadisce la propria intenzione di perseguire penalmente e civilmente i responsabi­li di manifestaz­ioni inaccettab­ili che provocano non solo gravissimi danni all’immagine ed al patrimonio della Lazio ma che penalizzan­o pesantemen­te la stragrande maggioranz­a di una tifoseria da sempre estranea e contraria alle intemperan­ze razziste di una sparuta minoranza».

La nota del club: «Hanno tenuto conto della nostra linea di condanna»

IL RICORSO. La società ha annunciato di essersi riservata la possibilit­à di appellare la sentenza: «La S.S. Lazio, comunque, sulla base di risultanze in corso di reperiment­o, si riserva di presentare ricorso alle decisioni Uefa per ridurre penalizzaz­ioni che si scaricano in gran parte sui tifosi più responsabi­li e virtuosi».

«Proseguire­mo con la “tolleranza zero” E perseguire­mo i responsabi­li»

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ANSA I tifosi della Lazio durante la partita di Europa League col Rennes
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LAPRESSE Igli Tare, 46 anni, nato in Albania direttore sportivo

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