CR700 LICENZA DI VINCERE
La differenza con tutti gli altri? «Sono i record a cercarmi...» Gerogina lo vede “James Bond” e lui già insegue nuovi traguardi
Sta già pensando ai prossimi 700. Non ai prossimi 2 o ai prossimi 15. Ai prossimi 700 gol da mettere in colonna, come nelle tabelline alle scuole elementari. Questo fa la differenza tra un campionissimo e il resto della ciurma: l’orizzonte a cui si tende, l’altissima considerazione che si ha di se stessi, in una parola «l’Infinito» che ci si porta dentro. Senza pudori, senza falsa modestia.
LA GLORIA, L'ORGOGLIO. Dopo la partita del secolo che giocò e vinse a Reykjavik nel 1972 contro Boris Spassky, il più grande scacchista di tutti i tempi - quel gran genio di Bobby Fischer - disse: «Oggi esiste un solo giocatore immortale nel mondo e quello sono io. È bello essere modesti, ma è stupido non dire la verità». Copia&incolla, vale anche per Cristiano Ronaldo. Che infatti dopo aver timbrato la 700ª perla della sua carriera ha sentenziato: «Sono i record che cercano me». 700 gol per il sesto marcatore più prolifico della storia del calcio (al primo posto c’è il semisconosciuto Josef Bican, 805 gol tra gli anni ’30 e i ’50); il primo in attività davanti a Messi (672) e Ibrahomovic (534). «Orgoglioso di aver segnato il 700° gol della mia carriera. Vorrei condividere la gioia con tutti coloro che mi hanno aiutato a raggiungere questo traguardo. Oggi non abbiamo ottenuto il risultato che volevamo, ma insieme ci qualificheremo per Euro2020». Anche su Instragram, CR700 vive di certezze. Pelè, con i suoi 767 gol ufficiali (ma lui ne rivendica oltre 1400), in fondo è dietro l’angolo. E questa di Cristiano è soltanto una rincorsa, cominciata il 7 ottobre del 2002 quando - in uno Sporting Lisbona-Moreirense - segnò il suo primo gol ufficiale, ad un portiere angolano che si chiama Joao Ricardo, dentro un 3-0 marcato da un altro suo gol e chiuso dall’acuto di Vitali Kutuzov, un bielorusso passato anche da noi - tra Avellino, Parma e Pisa - che poi ha giocato - pensate un po’ - come portiere di hockey su ghiaccio a Sesto San Giovanni. Ma questa è un’altra storia.
COME JAMES BOND. La nostra racconta che il guappo più fashion del pianeta è avido di fama, ma soprattutto eternità. Si nutre di ambizione. I suoi record non appartengono solo alla statistica, ma alla psicologia di un vincente che - è questa la straordinarietà del personaggio - non è nato così, vincente appunto, non ha ricevuto in dono dalle divinità che regolano il calcio il valore distintivo - per capirci - di un Messi, ma così si è costruito, un Frankestein autodidatta che ha assemblato il meglio nel corso degli anni. Parliamo di uno che festeggia i suoi successi in palestra, a botte di addominali. La tenera Georgina su Instagram l’ha postato nei panni di James Bond, con la pistola in mano e i numeri delle reti segnate nei vari club nel quale ha giocato. (Forse la ragazza si immagina come la sensualissima Ursula Andress che in “Licenza di Uccidere” esce dal mare in bikini bianco provocando turbamenti di nota natura ad un’intera generazione).
IL CANNIBALE. Il ciclista Italo Zilioli, che di Eddy Merckx fu per anni compagno di stanza, raccontò che nel silenzio della notte, mentre riposavano, gli sembrava di sentire le pedalate del «Cannibale». Per questo oggi - in quella solitudine dorata dei numeri primi che è la sua bolla - Cristiano sta già pensando alla Champions
La rincorsa dei gol iniziata nel 2002 Ora la Juve se lo tiene ancora più stretto
e all’ossessione della Juventus che - parola di Paratici - lo terrà stretto fino al 2022, al campionato di Serie A da chiudere in fretta prima che altri provino ad aprirlo, al Pallone d’Oro - e sarebbe il sesto - a tenere Messi lontano, al prossimo Europeo, al prossimo Mondiale, in Qatar nel 2022, quando avrà 37 anni e un patrimonio di sicuro superiore ai 500 milioni attuali, una bacheca ancora più ricca dei 30 trofei che brillano oggi, magari un paio di figli in più e un’autostima alle stelle. L’infinito, appunto: CR700 e passa sta giocando una partita che a noi umani non è concessa, quella che dà diritto all’eternità.
La Champions e tutto ciò che c’è da vincere fino al nuovo Europeo con il suo Portogallo