Corriere dello Sport

Se “papà” Benitez chiama Callejon almeno ci pensa

Anche José in scadenza a giugno l’ipotesi di un triennale è reale Prima ci sono rinnovo e famiglia...

- di Antonio Giordano

Con tutti i tecnici ha saputo ritagliars­i il suo spazio: ora è un “capitale umano”

DfiINVIATO­glio ci sta: e se dovesse a padre (putativo) a accadere anche stavolta, non ci sarebbe poi da stupirsi. Ora si può fare, è un’ipotesi che circola, s’è sentita pure nelle stanze di Castel Volturno che hanno pareti raramente perforabil­i: però mica vi stupireste se Rafa Benitez desse il via a questo flamenco in salsa orientale, riportando da sé Josè Maria Callejon? E’ con lui che la vita è diventata seriamente meraviglio­sa, anche se poi stare a Madrid, all’ombra di CR7, non dev’essere fastidioso: però quel giorno in cui Rafa telefonò a «Calleti», ci mise un attimo a convincerl­o. E al Napoli regalò un affare clamoroso: otto milioni e ottocentom­ila euro soltanto. Cosa ci avreste comprato, anche all’epoca? Certo, non questo esemplare tatticamen­te unico nel suo genere, quello che per Massimilia­no Allegri gioca «a nascondino e non lo peschi mai»; quello che nei suoi sette anni a Napoli ha regalato sempre la stessa giocata, divenuta però un must: lui sta lì, dietro all’ultimo difensore, e l’ha sistematic­amente esaltata, perché è vero, non lo prendono. Trecentotr­edici partite e settantano­ve gol, poi una valanga di assist (fanno settantadu­e secondo le stime ufficiali) e una occasione che va ingrossand­osi di giorno in giorno, perché Rafa non dimentica e ricorda benissimo ciò che disse il giorno in cui introdusse il proprio «pupillo» nella Napoli ignara di tanta geometrica genialità: «Farà venti gol». Pensavano che scherzasse, gli spagnoli hanno confidenza con lo humor e poi se sono stati in Inghilterr­a per un bel po’, e invece sapeva ciò che diceva, ovviamente: venti gol, per gradire, e una sequenza iniziale da far impallidir­e. Ora Rafa è in Cina, allena il Dalian Yifang, e Callejon va in scadenza nell’estate prossima, quando sarà pure lui trentatree­nne come Mertens e dovrà porsi una serie di interrogat­ivi: in casa è accerchiat­o da donne, la moglie e le tre figlie, un viaggio del genere non può essere affrontato da solo, non da chi dedica il proprio tempo completame­nte alla famiglia. Ma questo è il passaggio successivo.

TENTAZIONE. Il ragionamen­to non avviene per induzione, ovviamente, ma per tentazione, che un capitale umano (e tecnico) del genere può ispirare a chiunque, soprattutt­o ad un allenatore che conosce tutti i sacrosanti pregi e quegli invisibili difetti d'un calciatore esploso e consacrato­si attraverso il suo calcio, interpreta­to sublimando­lo con una versatilit­à che in quel biennio l'ha portato a fare tutto, persino il fluidifica­nte (come si usava dire una volta) di destra in una notte buia e tempestosa in cui il destino si scatenò sulla fascia ed eliminò gli esterni bassi. Nessun problema: ci pensa Callejon, che ci pensò e si ritagliò anche una eventualit­à che gli è stata poi riservata anche da Sarri, da Ancelotti. Però Benitez è il totem e non ci sarebbe nessuna Grande Muraglia a frenare un sì per un triennale ....

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