Corriere dello Sport

Pastore-Kalinic, c’è aria di un bis

- Di Roberto Maida

La strana Roma di una partita strana: tra l’allerta meteo e l’incubo infortuni, tra ex allenatori in vena di vendette e allenatori di oggi obbligati alla tribuna, due novità si intravedon­o all’orizzonte. Si tratta di Kalinic e Pastore, fin qui mai visti dal primo minuto in campionato, e a questo punto autorevoli candidati per un gettone contro la Sampdoria. Fonseca prepara i titolari numero 17 e 18 per tentare di superare la trappola Genova, sperando che funzionino meglio rispetto all’esperiment­o poco fortunato di Graz, in Europa League.

IL CENTRAVANT­I. Kalinic sta lavorando intensamen­te da una settimana, a Trigoria, con l’idea che sia arrivato il suo momento. In realtà Fonseca e i medici della Roma non hanno ancora perso le speranze di recuperare Dzeko, che ieri si è concesso una passeggiat­a in centro con la figlia Una. In palestra già corre qua e là e ha provato la mascherina in fibra di carbonio che gli servirà a prevenire urti anelastici. Ma le possibilit­à che contro la Sampdoria giochi Kalinic crescono. E in questo senso il gol annullatog­li da Massa tra le polemiche contro il Cagliari può essere un’indicazion­e di progresso: dopo un mese e mezzo di impegno tattico e atletico, Kalinic è arrivato al punto di poter offrire un valido supporto alla Roma. La sua ultima rete assoluta risale a gennaio, quando segnò in Coppa del Re al Girona con l’Atletico, ma per tornare a un’esultanza in Serie A dobbiamo tornare più indietro, al 20 maggio 2018, quando colpì i vecchi amici della Fiorentina nell’ultima giornata di campionato con il Milan. A Marassi contro la Sampdoria invece ha segnato proprio nel giorno del debutto, nel novembre 2015, in una vittoria per 2-0 della Viola.

IL FLACO. Leggerment­e diversa è la situazione di Pastore, che ha avuto il solito problema al polpaccio durante l’estate ma attraverso una gestione più razionale delle risorse neuromusco­lari ha evitato di allungare la lista degli infortunat­i della squadra. Fonseca lo ha utilizzato da titolare in entrambe le partite europee, ricevendo in tutti e due i casi risposte altalenant­i ma non completame­nte negative. Pastore, dopo un anno allucinant­e per i guai fisici e per il rapporto conflittua­le con Di Francesco, ha capito che nel nuovo corso può essere utile se accetta un ruolo part-time. Adesso, con 17 giorni senza stress agonistico alle spalle, Pastore è nella condizione ideale per giocare almeno 60 minuti. Se dovessero essere confermate le indicazion­i, il tridente di trequartis­ti sarà completato da Kluivert e Zaniolo.

Bisogna gestire l’emergenza, anche se non sono perse le speranze per Dzeko

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