Pastore-Kalinic, c’è aria di un bis
La strana Roma di una partita strana: tra l’allerta meteo e l’incubo infortuni, tra ex allenatori in vena di vendette e allenatori di oggi obbligati alla tribuna, due novità si intravedono all’orizzonte. Si tratta di Kalinic e Pastore, fin qui mai visti dal primo minuto in campionato, e a questo punto autorevoli candidati per un gettone contro la Sampdoria. Fonseca prepara i titolari numero 17 e 18 per tentare di superare la trappola Genova, sperando che funzionino meglio rispetto all’esperimento poco fortunato di Graz, in Europa League.
IL CENTRAVANTI. Kalinic sta lavorando intensamente da una settimana, a Trigoria, con l’idea che sia arrivato il suo momento. In realtà Fonseca e i medici della Roma non hanno ancora perso le speranze di recuperare Dzeko, che ieri si è concesso una passeggiata in centro con la figlia Una. In palestra già corre qua e là e ha provato la mascherina in fibra di carbonio che gli servirà a prevenire urti anelastici. Ma le possibilità che contro la Sampdoria giochi Kalinic crescono. E in questo senso il gol annullatogli da Massa tra le polemiche contro il Cagliari può essere un’indicazione di progresso: dopo un mese e mezzo di impegno tattico e atletico, Kalinic è arrivato al punto di poter offrire un valido supporto alla Roma. La sua ultima rete assoluta risale a gennaio, quando segnò in Coppa del Re al Girona con l’Atletico, ma per tornare a un’esultanza in Serie A dobbiamo tornare più indietro, al 20 maggio 2018, quando colpì i vecchi amici della Fiorentina nell’ultima giornata di campionato con il Milan. A Marassi contro la Sampdoria invece ha segnato proprio nel giorno del debutto, nel novembre 2015, in una vittoria per 2-0 della Viola.
IL FLACO. Leggermente diversa è la situazione di Pastore, che ha avuto il solito problema al polpaccio durante l’estate ma attraverso una gestione più razionale delle risorse neuromuscolari ha evitato di allungare la lista degli infortunati della squadra. Fonseca lo ha utilizzato da titolare in entrambe le partite europee, ricevendo in tutti e due i casi risposte altalenanti ma non completamente negative. Pastore, dopo un anno allucinante per i guai fisici e per il rapporto conflittuale con Di Francesco, ha capito che nel nuovo corso può essere utile se accetta un ruolo part-time. Adesso, con 17 giorni senza stress agonistico alle spalle, Pastore è nella condizione ideale per giocare almeno 60 minuti. Se dovessero essere confermate le indicazioni, il tridente di trequartisti sarà completato da Kluivert e Zaniolo.
Bisogna gestire l’emergenza, anche se non sono perse le speranze per Dzeko