COMMISSO IN VIOLA DALLE PAROLE AI FATTI
Mantenuti i primi quattro punti del programma: dalla conferma di Chiesa, alle nuove strutture
Adesso è possibile cominciare anche a fare la spunta delle voci dell'elenco di Rocco perché il "Fast Fast Fast" commissiano ha portato frutti in centotrenta giorni dalla sua presentazione. Era il 7 giugno quando il nuovo proprietario della Fiorentina si è seduto nella sala stampa dello stadio Artemio Franchi e ha iniziato a far capire a Firenze le proprie intenzioni. Una città, già pazza di lui per il solo fatto di aver rilevato il club dai Della Valle, ha cominciato a conoscere in quei giorni le strategie principali. Non c'era ancora l'allenatore, il direttore sportivo, nessun acquisto ma c'era una strategia più ampia da portare a conoscenza dei tifosi: centro sportivo, stadio, un talento nuovo da comprare e uno vecchio da trattenere. Adesso c'è gia la traduzione che in ordine ha dei nomi: Bagno a Ripoli, Mercafir, Ribery, Chiesa. E in aggiunta la chiara volontà di esportare il nome Fiorentina nel Mondo, a cominciare dagli USA come accaduto a più riprese negli ultimi mesi e giorni.
IL MIO CHIESA. Una delle prime domande a cui Commisso ha dovuto rispondere appena arrivato in città è quella relativa alla permanenza di Chiesa. «Ho intenzione di tenere Federico - ha detto Rocco fin dal primo giorno - perché non voglio fare di Chiesa il mio Baggio. Mi hanno assicurato che non c’è nessun precontatto e nessun accordo per il trasferimento di questo giocatore. Non ho ancora parlato con lui, ma lo farò appena sarà possibile». Chiesa è rimasto e per il momento veste la maglia viola, portando in alto i colori della Fiorentina. C'è l'argomento rinnovo ancora aperto e da affrontare, ma intanto la scorsa estate non è partito per altre destinazioni.
INFRASTRUTTURE. Quando a Rocco Commiso quel 7 giugno è stato chiesto se avesse un sogno per questa nuova avventura lui ha riposto: «Sogno di investire in Italia. Ho 69 anni, devo farlo ora perché non so per quanto ci sarò. Io sono Rocco, le decisioni le prendo io e non devo chiedere conto a nessuna banca. Non credo di essere stupido, gli investimenti che voglio fare sono intelligenti. Vediamo cosa succede, cerchiamo di risolvere gli aspetti delle infrastrutture. Non aspetterò altri 10 anni come la Roma, voglio fare veloce». E i terreni intanto sono stati comprati o individuati. A Bagno a Ripoli sorgerà il centro sportivo della Fiorentina dove si alleneranno tutte le squadre, comprese le giovanili e le femminili. In più la svolta sullo stadio con il Comune di Firenze che ha messo in vendita il terreno della Mercafir. Una decisone che è piaciuta alla proprietà e che è in attesa di sviluppi fondamentali nei prossimi giorni quando ci sarà la scelta finale e l'acquisto del terreno. In alternativa si era proposto anche il comune di Campi Bisenzio.
LIVELLO INTERNAZIONALE. Ma una delle prime cose che Commiso ha messo nei suoi piani e pure la volontà di esportare sempre più il nome di Firenze e della Fiorentina. Quel giorno annunciò subito la tournée negli Stati Uniti: «Saremo in America tra un mese. A luglio il club giocherà con squadre come l’Arsenal nel precampionato estivo nell’International Champions Cup». Ed è stato soltanto un primo passo verso la voglia di portare la Fiorentina negli USA perché nessuno scorderà mai l'annuncio della conferma di Montella al Nasdaq, il pullman con il profilo di Firenze che transitava per le vie di New York e lunedì scorso perfino il carro viola al Columbus Day, con tutta la famiglia Commisso e Joe Barone a sfilare in prima persona. E infine l'acquisto di un giocatore che in poche ore, dopo l'annuncio, ha fatto il giro del mondo. Ribery ha "catturato" le prime pagine di tutti i quotidiani internazionali e la sua maglia è già stata venduta a migliaia di sostenitori. Questo è l'inizio, sono soltanto i primi quattro mesi, con la speranza dei tifosi, un giorno, di poter competere anche ad altissimi livelli.