Rossi: Rieti, una casa speciale
OGGI IL COACH GUIDA IL CLUB SABINO CONTRO LA “SUA” NAPOLI
Vede Napoli e poi pensa: è il giorno del derby. Alessandro Rossi, coach di Rieti, è nato infatti all'ombra del Vesuvio il 22 agosto del 1983 ma da quasi tre stagioni - «subentrai in corsa alla quinta giornata di due anni fa» siede sulla panchina della Zeus Energy Group che stasera alle 21 (diretta streaming su LNP Pass) affronterà la GeVi tra le mura amiche del PalaSojourner nel recupero della prima giornata di A2.
DERBY. «Per me sarà una sorta di derby. Mi farà piacere incontrare tante persone a cui sono ancora molto legato, essendo cresciuto nel Basket Napoli, anche se oggi c'è una società diversa. Per me sarà comunque un'emozione particolare. Affronteremo una squadra che, come talento, è tra le prime quattro del girone Ovest. Domenica, sempre al PalaSojourner, arriverà Tortona, forse un po' meno talentuosa, ma molto organizzata e ben strutturata. Siamo pronti per entrambe: sappiamo che anche in questa stagione dovremo costruire la maggior parte delle nostre fortune nelle partite casalinghe».
TIFOSO. Vede Napoli e poi ricorda: è lì che tutto è cominciato.
«Come tutti in città, ero e sono un grande tifoso del Napoli. Giocavo sulla fascia a livello amatoriale, ero mancino come Maradona, anche se avevo... un po’ meno qualità. Mi sono avvicinato al basket a 12-13 anni guardando Michael Jordan nelle finali NBA che trasmetteva in chiaro Telemontecarlo. Dopo un'esperienza agonistica nel tennis, a 19 anni mi sono iscritto al corso per allenatore di pallacanestro per approfondire la mia passione. Non avrei mai pensato che sarebbe diventato il mio lavoro. L'incontro decisivo è stato quello con Roberto Di Lorenzo. Il Napoli Basket stava rinnovando i quadri del settore giovanile. Lui è stato il mio maestro, come poi, una volta passato a Rieti, si è dimostrato Luciano Nunzi».
CASA. Vede Napoli ma oggi la sua casa è un'altra. «Sono arrivato a Rieti nel 2013 come assistente quando la squadra era in Serie B. Oggi il club è una bella realtà di A2, una categoria che per una piazza innamorata del basket è un privilegio di cui andare fieri e da proteggere. La nostra forza, come negli ultimi anni, sarà la bella simbiosi tra la squadra, la società e la tifoseria: così riusciamo molto spesso a superare i nostri limiti. A Rieti siamo una famiglia».
FARO. Vede Napoli, ma sogna... Messina, l'allenatore dell'Olimpia Milano. «Ettore è un riferimento per tutta la categoria, un faro che indica la strada per capacità tecniche e comunicative. Io mi definisco un allenatore molto esigente, prima di tutto con me stesso. Il mio obiettivo è consolidarmi e dimostrare di poter lavorare ad un certo livello».