Corriere dello Sport

Vogliamo parlare di Milan e Inter?

- Neil Young, gmail.com A.B. - Torino

Caro Cucci, quando non c’è il campionato le varie testate giornalist­iche parlano di storie di squadre super, tipo l’Inter dell’84-85, quella con Kalle che non vinse nulla, campionato, Coppa Uefa, nulla. Pellegrini, presidente di quella corazzata: «Dovevamo vincere poi e successo qualcosa...». Sì, è successo che nell’85 lo scudetto lo vince il Verona nel campionato con Il sorteggio arbitrale totale, nell’86 la Juventus, nell’87 il Napoli, l’Inter non pervenuta, la coppa Uefa non pervenuta... Non ha proprio lasciato il segno. Anzi sì, lacrime a Roma il 5 maggio... Poi, a giorni alterni, si elogia il Milan degli invincibil­i. Quello di Sacchi che vince solo un campionato pieno di ombre mai svelate. Il Napoli ha 5 punti di vantaggio a 5 partite dalla fine (vittoria 2 punti) e nonostante il Milan faccia anche due pareggi riesce a perdere il campionato per 2 punti di distacco... L’anno dopo gli invincibil­i erano sotto 1-0 a Belgrado... in Coppa dei Campioni, con la Stella Rossa, una nebbia appena accennata fece sospendere la partita a metà secondo tempo... Basta così, rievocare fa rabbia... Sacchi deve ringraziar­e Berlusconi. Delle 3 qualità che diceva dovesse avere un allenatore - «Occ, Pazenzia e Busdecul» - la terza lo ha fatto diventare un mito... Potrò un giorno rivelare il tuo nome, velenoso hater juventino? Caro Cucci, l’altra sera mi sono imbattuto in un libro solo in apparenza votato alla cucina, dal titolo “La prima fetta di torta”E’ un libro scritto nel ’77 da un Campioniss­imo alle prime armi da Dirigente dell’Inter, cioè Alessandro Sandrino Mazzola. Il libro riporta le gesta dello scrittore, prima da scheggia nella Grande Inter di Helenio, quindi arretrato come a voler e poter ripeter le gesta del Papà Valentino, da 10, a centrocamp­o. Ma l’autore si sofferma anche in alcune macchiette. Quella di Peppin Meazza, che abbassava il tono della voce verso gli Allievi, per confidare, prima di un Derby, la sua breve milizia nel Milan. Così li pungolava, come anticipass­e il Mago, Helenio, vicino ad arrivare. Ed in prima persona, Sandrino si soffermava su quel pomeriggio del 27 febbraio 1972. Toro-Inter. Il Toro al profumo della torta più gustosa, lo scudetto, grazie al tremendism­o di Giagnoni. Quel giorno, su un cross di Gianni Bui, involontar­iamente, Sandro si tuffò ed insaccò nella porta sbagliata, quella di Lido Vieri. Che era sceso in B nel Torino, con lo sponsor di una torta al cioccolato, detto “Talmone”, era il ’59. Sandro Ciotti, “the Voice”, si produsse in un’acrobazia dialettica assoluta, storica: «Scusa, Ameri, Mazzola ha portato in svantaggio l’Inter», annunciò il grande Sandro, nipote di Trilussa. Dove la voglio portare? Voglio arrivare a Paolo Maldini. Campione assoluto, oggi dirigente alle prime armi nel Milan, già vicino all’autogol con la cacciata di Giampaolo. Tutto lo spingerebb­e ad esser valoroso nella nuova veste. Figlio di Cesare, conquistat­ore della Gallia, di Wembley ’63 e vice del “Vecio” in Spagna ’82, che è come dire d’esser stato non figlio, ma fratello di Bearzot. Manca a Paolo la frequentaz­ione dell’Hotel “Gallia”, dove il grande Boniperti tentò di rapire Gigirriva alla Sardegna. Occorre a Paolo qualche errore, un autogol, per arrivare alla cima del suo predecesso­re illustre. Che toccò il vertice della bravura più volte, conquistan­do campioni e lasciando una sola macchia... lavata col sapone di Marsiglia, nello spegnere la luce. Paolo Maldini potrà ripetere i successi di Adriano Galliani?

 ??  ?? 24 maggio 1989: il Milan festeggia con il presidente Silvio Berlusconi la vittoria della Coppa dei Campioni dopo aver battuto la Steaua Bucarest per 4-0 nella finale giocata al Camp Nou a Barcellona
24 maggio 1989: il Milan festeggia con il presidente Silvio Berlusconi la vittoria della Coppa dei Campioni dopo aver battuto la Steaua Bucarest per 4-0 nella finale giocata al Camp Nou a Barcellona

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