Corriere dello Sport

MIHAJLOVIC L’UOMO IN PIÙ DEL BOLOGNA

È tornato in campo a Casteldebo­le, non allenava da agosto E con la sua guida il gruppo rossoblù si sente molto più forte

- Di Claudio Beneforti

Una sessione di nuovo dal vivo e grande festa Ma poi subito al lavoro con un obiettivo chiaro: anche in casa bianconera devono arrivare buone indicazion­i da parte di tutta la squadra

Infinito Sinisa. Come da programma, ieri il comandante del Bologna si è messo in mezzo al campo in pantalonci­ni corti e con il fischietto tra le mani e ha diretto l’allenament­o, con i giocatori che pendevano dalle sue labbra. Come sempre, perché è vero che Sinisa non può fare a meno della squadra, ma è altrettant­o vero che questa squadra non può fare a meno di Sinisa. Sia come persona che come allenatore, sapendo bene che non ti tradirebbe mai e che ti dice sempre in faccia le cose e mai dietro, anche quando deve rimprovera­rti. Perché il calciatore ti dà tutto quando sei chiaro e corretto con lui, e quelli del Bologna a Sinisa questa chiarezza e questa correttezz­a gliele riconoscon­o fino in fondo. Inutile nascondere che il ritorno di Sinisa a Casteldebo­le ha reso felici tutti, pensate che non allenava il Bologna dai giorni che hanno preceduto la partita contro la Spal, allora era la seconda di campionato. A meno di cambiament­i di copione (forzati, si intende) oggi Miha sarà nuovamente sul campo a guidare la seduta, e già l’intera squadra sogna il giorno che Sinisa potrà tornare a lavorare al centro tecnico in pianta stabile, perché quel giorno sarà festa per tutti. Per il Bologna e anche per il popolo di Bologna, perché Miha non è più solo l’allenatore dei rossoblù, della squadra di calcio della città, ma è uno di loro.

CORAGGIO, GIOCHIAMOC­ELA. Ieri, appena è arrivato a Casteldebo­le, Sinisa è stato festeggiat­o dai giocatori, ma il tempo dei saluti carichi di affetto è durato poco, perché domani c’è da vivere la trasferta prestigios­a di Torino contro la Juventus e Miha pretende che il Bologna la viva con grande intensità e con il solito grande coraggio. Il suo coraggio che deve per forza avere addosso anche la sua squadra. E le ha detto proprio questo prima che scendesse in campo per l’allenament­o, perché se da una parte la Juventus può sembrare un avversario quasi proibitivo per quello che è il suo spessore, da un’altra Sinisa vuole giocarsi questa partita dal primo attimo all’ultimo. In poche parole guai a pensare che il Bologna non abbia niente da perdere, perché in palio ci sono come al solito tre punti, e quantomeno la Juventus dovrà sudarseli per poterli aggiungere alla propria classifica. Certo, lo sa anche Sinisa quanto sia complicata questa partita, ma anche da una serata così carica di insidie pretende di trarre indicazion­i positive sia sul piano della prestazion­e che su quello della mentalità. Perché nella testa dei suoi giocatori dal primo giorno del suo arrivo a Casteldebo­le a oggi ha fatto di tutto per inculcare questo suo concetto: il Bologna deve giocare con aggressivi­tà, intensità e coraggio contro qualsiasi avversario, da quello più forte a quello che sulla carta sembra più debole. Per un motivo: contro una grande del campionato puoi anche perderla la partita ma se poi ti comporti nello stesso modo contro una piccola, o anche contro una squadra che su per giù ha il tuo stesso spessore, ecco che hai grandi possibilit­à di vincerla.

MACCHINA E PANCHINA. L’idea di Sinisa è quella di seguire la squadra a Torino fin da questa sera, e state sicuri che lo farà se i sanitari del reparto di Ematologia Seragnoli dell’ospedale Sant’Orsola glielo consentira­nno. Caso mai, gli consiglier­anno di raggiunger­e l’albergo del ritiro in macchina, come successe la domenica di Verona quando con il suo arrivo sorprese tutti. A cominciare dalla squadra, che mai si sarebbe aspettata di vedere in panchina il proprio allenatore. Sì, se le condizioni meteo non saranno troppo avverse, Sinisa vorrà andare in panchina anche allo Stadium per far avvertire la propria presenza ai giocatori, che già in passato hanno evidenziat­o quanto sia importante anche solo un suo sguardo.

Se non ci saranno imprevisti, Sinisa andrà in panchina E vuole il massimo...

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SCHICCHI Sinisa Mihajlovic (50 anni) ha salvato il Bologna l’anno scorso dopo essere subentrato al posto di Pippo Inzaghi PANCHINE IN A MEDIA PUNTI IN A
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