MISSIONE COMPIUTA FONSECA OUT SOLO 90’
Davanti alla Corte sportiva d’Appello la Roma ha portato a casa il punto Squalifica dimezzata: l’allenatore (che ha parlato davanti ai giudici) salta la Samp (se si gioca) o il Milan
Obiettivo raggiunto. La Corte Sportiva d’appello ha dimezzato la squalifica di Paulo Fonseca, che dunque non potrà andare in panchina soltanto nella prossima partita di campionato: la Sampdoria, se il meteo lo consentirà, oppure il Milan. Poco importa alla Roma che l’ammenda sia aumentata da 10.000 a 30.000 euro. L’allenatore ha visto accogliere almeno in parte il ricorso preparato con cura dall’avvocato della società, Antonio Conte.
NESSUNA OFFESA. Presentatosi nella sede del dibattimento poco dopo le ore 13, in via Campania, Fonseca è stato ascoltato dalla corte presieduta da Piero Sandulli chiedendo di valutare con equilibrio il referto dell’arbitro Massa: «Alla fine di Roma-Cagliari c’è stato un po’ di nervosismo, io ho sbagliato a perdere il controllo tanto è vero che ho chiesto scusa già durante la conferenza stampa all’Olimpico. Ma non ho mai offeso l’arbitro. Ho protestato vivacemente, senza insultare. Quindi Massa ha avuto ragione a espellermi ma non merito questa squalifica». Questo il senso del discorso di Fonseca, che è stato accompagnato nell’aula dallo stesso avvocato Conte e dal segretario Longo, fedelissimo del ds Petrachi. E’ stata notata invece l’assenza di Baldissoni, che era solito partecipare ai dibattimenti degli anni scorsi: ormai il vicepresidente si occupa a tempo pieno dello stadio di Tor di Valle, che in queste ore è entrato in una fase molto calda dopo che la Roma ha ricevuto dal Comune la bozza della convenzione urbanistica.
VUOTO LEGISLATIVO. Tornando alla sentenza, che nel merito ha pienamente soddisfatto la società, Sandulli e il suo collegio hanno recepito le indicazioni giurisprudenziali arrivate l’altro ieri dalla Corte Federale, che nel rigettare per incompetenza il ricorso della Figc contro l’annullamento della squalifica di Mazzarri ha specificato di ritenere automatica la sospensione di un allenatore espulso, ormai parificato a un giocatore anche nel codice disciplinare della Fifa entrato in vigore lo scorso 15 luglio. Solo che nel codice italiano di giustizia sportiva questa norma non è stata ancora recepita, lasciando un vuoto regolamentare che può lasciare spazio ad altre interpretazioni. Non poteva essere la Corte Sportiva d’appello a eliminare di nuovo una squalifica che peraltro, per quanto si è visto nelle immagini televisive, aveva un suo fondamento: le proteste di Fonseca che hanno determinato l’espulsione sono state vigorose e plateali.