PIATEK, ORA CRUCIALE MA C’È LA CARTA LEÃO
Pioli studia il suo primo Milan Dubbi sul polacco, ma metterlo in panchina significherebbe bocciarlo
Sta prendendo forma il primo Milan di Pioli. Il neo-allenatore rossonero da 2 giorni ha a disposizione l’intero organico, dopo il rientro dei nazionali, ma solo ieri ha cominciato a provare la squadra che scenderà in campo domenica sera contro il Lecce, resta qualche dubbio sulla composizione dell’attacco. E uno di questi riguarda Piatek. Non è detto insomma che continui ad esserci lui al centro del nuovo Diavolo. Tra le varie esercitazioni tattiche effettuate ieri, infatti, c’è stata alternanza tra l’ex-Genoa e Leão come centravanti. Di sicuro, Pioli conosce meglio il primo, essendo in Italia da oltre un anno e avendolo affrontato con la Fiorentina. Il secondo, invece, è un talento le cui potenzialità sono tutte da scoprire. Nelle sue prime uscite in rossonero si è messo in luce giocando a sinistra in un tridente, ma è arrivato come punta. E, proprio nell’ultima gara, quella vinta in casa del Genoa, ha fatto la differenza prendendo proprio il posto di Piatek.
A CACCIA DI UNA SVOLTA. Certo è che se il nuovo corso ripartisse con il polacco in panchina sarebbe una pesante bocciatura. Impossibile nascondere che in questa sua seconda annata italiana sta facendo parecchia fatica: ha segnato 2 reti, ma solo su calcio di rigore, mentre per l’ultima su azione occorre tornare indietro fino allo scorso 19 maggio (Milan-Frosinone). A Piatek, peraltro, si è spenta la luce anche in nazionale, dopo aver fatto centro 4 volte nelle sue prime 6 uscite. Insomma, Leão è sicuramente più in forma, ma mettere fuori adesso l’ex-Genoa, proprio in coincidenza con il debutto di Pioli, potrebbe abbatterlo in maniera definitiva, con il concreto rischio di perderlo. Si è tanto dibattuto, infatti, che il sistema di Giampaolo non fosse l’ideale per le sue caratteristiche, visto che gli veniva chiesto di accorciare, di dialogare con i compagni, insomma di partecipare alla manovra, invece di muoversi solo in funzione del gol. Ma Pioli, come ha detto anche in occasione della sua presentazione, non è uno di quegli allenatori che mette le sue idee davanti alle caratteristiche dei giocatori, semmai plasma quei principi per sfruttare le risorse a disposizione. E con lui in panchina, peraltro, tanti centravanti puri si sono trovati alla grande: basti ricordare Icardi all’Inter e Klose alla Lazio.
ANCORA INSIEME? E quindi? Beh, Pioli sfrutterà anche i prossimi 2 giorni per studiare, a quel punto farà una scelta, che comunque non sarà da considerare definitiva. Peraltro, come già ricordato, Leão può tranquillamente adattarsi e giocare largo a sinistra: ha gamba, tecnica e dribbling per farlo, anche se è soprattutto una punta e, inoltre, avendo solo vent’anni, deve ancora crescere mentalmente per applicarsi completamente a precisi compiti tattici. Al momento, comunque, è la soluzione favorita, anche perché il Milan non può permettersi di perdere Piatek dopo aver investito 35 milioni di euro lo scorso gennaio. Nel caso, continuerebbe ad essere penalizzato Rebic, che con Giampaolo è finito ben presto in un angolino, ma resta il più adatto ad occupare lo spot di esterno sinistro in un tridente offensivo, anche se in quella posizione, sempre ieri, Pioli ha provato pure Çalhanoglu. Del resto, con un cambio in corsa, nel bel mezzo di una sosta delle nazionali, però, era inevitabile ritrovarsi con un cantiere aperto. I lavori, dovranno, obbligatoriamente bastare per battere il Lecce.
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