SIMEONE: OBIETTIVO 10 GOL
L’attaccante del Cagliari, a digiuno da un mese, svela qual è il suo traguardo minimo
«Sarà importante vincere e magari sarebbe bello se non subissimo nemmeno una rete». Ma forse Giovanni Simeone, intervenendo ai microfoni di Radiolina ieri sera, avrebbe voluto dire «...magari con un mio gol». Un pensiero, un desiderio per ora solo nel cassetto dell'attaccante argentino, che vuole festeggiare al cospetto di una Sardegna Arena quasi al colmo della capienza. «Sapere che tutto lo stadio che ti spinge, fa diventare le cose più facili in campo. Non ho l'assillo di segnare perché bisogna giocare per la squadra ma il traguardo minimo che mi sono posto sono dieci reti, poi tutto quello che verrà in più sarà guadagnato».
L'ATTESA. Il gol gli manca da un mese e dopo una partenza fulminea, che forse nemmeno lui si sarebbe aspettato, ora il Cholito vuole riprendere a regalare soddisfazioni ai tifosi del Cagliari. Per se stesso ma soprattutto per una squadra e una città che fin dai primi giorni lo ha fatto sentire amato e desiderato, tanto da regalargli una grande iniezione di fiducia dopo una stagione non certo esaltante vissuta a Firenze. «Il mio modello? Il colombiano Radamel Falcao. Quando lo vedo giocare mi si illuminano gli occhi. Ma anche Firmino è uno che fa sempre la cosa giusta».
VOLTARE PAGINA. Parma prima e Genoa nel turno successivo, due tappe fondamentali per fargli capire che non si era dimenticato di come si realizzano i gol, ma nelle sfide successive qualcosa si è inceppato. Il Cagliari contro il Napoli e la Roma ha sofferto parecchio e non ha avuto grandissime occasioni, così come contro il Verona quando i rossoblù hanno subito il ritorno dei veronesi. Un leggero calo fisiologico? Possibile dopo un avvio fulmineo senza neanche avere il tempo di realizzare cosa gli era capitato, tanto da ritrovarsi a pochi giorni dal suo arrivo all'aeroporto di Elmas direttamente sul rettangolo di gioco. «Ma tutto è stato semplice perché ho avuto una grande accoglienza. Nandez lo conoscevo già e quante botte ci siamo dati nella finale del Mondiale Under 20 che abbiamo vinto noi argentini in Uruguay, ma quello che più di tutti mi ha stupito è stato Rog. Un giocatore completo che può fare tanti ruoli, corre, tira in porta e aiuta la squadra». Una dedizione totale che Simeone ha ritrovato anche nel suo ormai ex nemico Pisacane, con il quale sono sempre state scintille da avversario. «Ci ho litigato alla grande ma a fine partita gli ho detto sempre che era il migliore. L'ultima volta gli ho chiesto la maglia e ce l'ho conservata tra le mie cose».
«Ma qui gioco per la squadra, segnare non è più un assillo»