Video della vergogna: i calciatori del Foggia sostengono i diffidati
Trascendono i festeggiamenti per la vittoria in Coppa Italia: la Digos ha già acquisito i filmati
“Onoriamo i diffidati”, la frase scivola sul web già dalle prime ore del mattino e lascia increduli molti sportivi rossoneri. I giocatori del Foggia fanno festa sotto la curva dei tifosi, come avviene a ogni partita. Canti, cori, movimenti ritmati. Si festeggia una larga vittoria contro la Turris (3-1) e la qualificazione agli ottavi in Coppa Italia. C'è euforia davanti ai supporter, finalmente scarichi dei pensieri. A un certo punto dalla Curva Nord dello stadio Pino Zaccheria parte un coro, un altro coro diretto ai calciatori che sono lì e inneggiano ancora: «Onoriamo i diffidati», si sente dal video. La frase viene ripetuta più volte, i giocatori sono lì davanti alla telecamera di un videoamatore che li riprende. Le immagini sono nitide, qualcuno sembra pronunciare quella frase controvoglia o comunque l'impressione che traspare è questa. Ancora qualche minuto poi l'esultanza finisce e si torna negli spogliatoi.
LE DOMANDE. Quanto fossero consapevoli i giocatori del Foggia di quei cori e della gravità di quel messaggio di cui si sono resi portavoce, lo stabilirà adesso il questore di Foggia, Paolo Sirna, che visionerà quelle immagini. «Stiamo analizzando il filmato - le sue parole - i calciatori manifestano la loro vicinanza ai diffidati. Stiamo lavorando, eventualmente faremo tutte le valutazioni del caso».
LE INDAGINI. La Digos ieri pomeriggio ha acquisito il video pubblicato sulla pagina Facebook “Foggia calcio Movie” che nel giro di qualche ora ha fatto il giro del web. La notizia ha investito anche gli stessi giocatori rossoneri che ieri pomeriggio hanno ripreso gli allenamenti in vista della partita di domenica contro il Casarano e non si aspettavano tutto questo clamore per aver agito inconsapevolmente, questa almeno la linea che passa. Incredulità, disinformazione, stupore le sensazioni all'interno dello spogliatoio. Anche la società sembra essere stata presa alla sprovvista sia dell'esistenza del video che di tutto il resto. Nessun commento dei dirigenti, ma filtrano anche qui parole di stupore: «Forse non si rendono conto di ciò che hanno fatto». Ora si innescherà la sequenza degli accertamenti, il “video della vergogna” com'è stato subito definito, potrebbe finire all'attenzione anche dell'osservatorio del Viminale sulle manifestazioni sportive. Il rischio di un daspo collettivo per i giocatori è ipotesi plausibile? Gli sportivi se lo chiedono con preoccupazione, ma anche con sdegno sui social: «Una ragazzata, possibile che non hanno altro di meglio da fare?», si legge su alcuni post. Ma nell'epoca dei social, dove tutto è mobile, oggi anche una leggerezza può diventare una colpa.