Dalla Porta corre... in casa
Parlare di Gran Premio di casa per una gara che si corre a 10.000 chilometri dalla sua Prato sarebbe azzardato. Ma per Lorenzo Dalla Porta, leader del Mondiale della Moto3, l’appuntamento di Motegi non rappresenta una gara extra-europea qualunque. In primis perché il circuito TwinRing è di proprietà della Honda, il marchio per cui Dalla Porta corre. E poi perché nella categoria più piccola l’Italia ha una tradizione fortissima a Motegi: dal 2015 in poi, infatti, il vincitore della Moto3 in Giappone ha sempre fatto suonare l’inno di Mameli sul podio.
POKER. A trionfare sono stati Niccolò Antonelli, Enea Bastianini, Romano Fenati e Marco Bezzecchi, con le vittorie in solitario sotto la pioggia negli anni dispari di Antonelli e Fenati (entrambi rientrano nelle odierne prove libere dopo un mese di stop per infortunio) e i successi in volata di Bastianini e Bezzecchi negli anni pari. Dalla Porta, secondo un anno fa, insegue il secondo successo stagionale per allungare in maniera definitiva sul primo inseguitore in classifica, Aron Canet: lo spagnolo del team di Max Biaggi è stato sfortunato in Thailandia, dove è caduto a causa di una manovra sconsiderata di Darryn Binder, ed è tornato a -22 nei confronti di Dalla Porta, che nel trittico Giappone-Australia-Malesia punta a prendere il margine decisivo per diventare il primo italiano campione del mondo nella storia della Moto3. L’outsider può essere Tony Arbolino: in Thailandia, il milanese è stato limitato da problemi alla mano destra, il -43 toglie ogni possibilità di fare calcoli al compagno di allenamenti di Jorge Lorenzo. MOTO2. L’Italia parte ottimista anche nella classe di mezzo, dove in Thailandia è tornata a sorridere grazie al primo successo stagionale di Luca Marini. Il fratello di Valentino Rossi punta al bis, anche per emulare quanto fece un anno fa il suo compagno nello Sky VR46 Pecco Bagnaia, che grazie alla squalifica di Fabio Quartararo ottenne l’ottavo e ultimo successo nella marcia verso il titolo mondiale. Per Marini, sesto a 73 punti da Alex Marquez, le chance di titolo sono svanite, l’obiettivo è preparare nel modo migliore il 2020. «Ho ritrovato ottime sensazioni alla guida – ha detto ieri il pesarese - amo Motegi, soprattutto il tratto finale che offre punti di sorpasso che diventano decisivi per i duelli in volata».