La maratona a Sapporo: ancora liti
TOKYO - Continua la polemica fra CIO e politici giapponesi circa la proposta di far disputare la maratona olimpica di Tokyo 2020 a Sapporo e non a Tokyo, per via delle temperature più fresche della città nel nord del Giappone rispetto a quelle della capitale. Mentre il Comitato Olimpico internazionale difende il suo piano anti caldo, i dirigenti locali hanno espresso sorpresa per l’improvviso annuncio. «Per Tokyo 2020 è stato un po’ una sorpresa e lo capisco», ha dichiarato John Coates, presidente della Commissione di coordinamento del CIO. Dal canto loro, i dirigenti di Tokyo e Hokkaido hanno dichiarato di non essere stati consultati in merito alla decisione, ma hanno accolto con favore la decisione. «Siamo rimasti molto sorpresi dal fatto che il CIO abbia menzionato specificamente Sapporo, ma allo stesso tempo mi sento onorato», ha detto ai giornalisti il sindaco di di Sapporo Katsuhiro Akimoto. Le Olimpiadi di Tokyo del 1964 si erano tenute in ottobre proprio per evitare il caldo e il problema è rapidamente diventato il principale problema per gli organizzatori attuali, che avevano già anticipato l’orario di inizio di numerosi eventi tra cui la maratona e hanno lanciato una serie di misure anti-calore, tra cui l’uso di neve artificiale. Tuttavia, i recenti test events hanno fatto ben poco per raffreddare le paure, visto che un triatleta francese è stato colto da un colpo di calore e diversi spettatori si sono sentiti male durante una prova di canottaggio.