Corriere dello Sport

Ancelotti-ADL santa alleanza in casa Napoli

Ore 18, c’è il Verona. Carlo: Dal presidente parole di chiarezza, lotteremo per il titolo

- di Antonio Giordano

Per fortuna, poi, si può rimettere la palla al centro: ed è una sensazione gradevole, la scorgi nelle espression­i gioiose. Si gioca, ma sul serio, mica più con le parole, e in un clima che sa di nuovo, in cui ancora s’avverte la spruzzata d’una severa paternale ch’è servita per ripulire il Napoli nella testa, sgomberand­ola dal rischio d’una pericolosa “ipocrisia” e d’un avvolgente, gigantesco equivoco intorno ad Ancelotti. I vincenti si riconoscon­o alla partenza, disse Noodles in “C’era una volta in America”: e da Ancelotti, onestament­e, non ci si può aspettare che vi dica d’essere «andato a letto presto», in questi ultimi venti anni. Né in questi recentissi­mi quindici giorni. Il Napoli c’è ancora, è ancora lì.

IO E DELA. Il contratto decennale può aspettare, mica c’è fretta, perché ora Ancelotti sa bene che non c’è altro tempo da perdere: c’è Napoli-Verona e chi si ferma, non chi firma, è quasi perduto. «Io ho un ottimo rapporto con Aurelio, ho sentito della sua idea di contratto decennale ma la priorità, adesso, è il ciclo di partite che andiamo ad affrontare. Le parole di De Laurentiis vengono dal cuore: è stato molto diretto con alcuni calciatori, ma tutto ciò è servito per chiarire alcuni aspetti, dopo quindici giorni in cui qualcuno ha tirato fuori un po’ di frottole».

IO E INSIGNE. Altro che poco brillante, a Genk: quella sera, in Belgio, ci fu un’analisi più ampia su Lorenzo Insigne, sulla sua condizione, sul suo rigore comportame­ntamentale, che ha spinto Raiola a presentare a Castel Volturno. Però è passata. «Lorenzo ha fatto un ottimo inizio di stagione, poi ha avuto un attimo di sbandament­o. E glielo ho fatto capire questo con un gesto forte come la tribuna di Genk. Per me, quando è sereno ed è allegro, è un giocatore di fondamenta­le importanza; quando è ombroso, invece, non tira fuori le sue potenziali­tà. Io mi aspetto da tutti qualcosa in più».

IO, MERTENS E CALLEJON. Questo, volendo, può sempre esser un paese per “vecchi”, ma saranno loro, i trentatree­nni Callejon e Mertens a deciderlo: «Dei loro rinnovi si parla da tempo, ma il rendimento di entrambi è sempre stato notevole. Il Napoli ha la volontà di tenerli».

IO E LE CRITICHE. Bisogna viverla, Napoli, nelle sue esasperazi­oni, a volte sull’orlo del catastrofi­smo dal quale Ancelotti si tiene lontano: «Tutto questo dramma non lo vedo. Alcune critiche mi sono sembrate eccessive e persino inventate. Abbiamo espresso livelli di gioco molto alti con il Liverpool e mostrato un’identità chiara sempre. C’è stato un solo infortunio muscolare, quello di Maksimovic, e poi una serie di piccoli fastidi».

MILIK E YOUNES: Milik si scalda, Younes si carica: c’è la luce in quel tunnel nel quale il polacco ci è finito per problemi fisici e il tedesco ci si era infilato da solo, insorgendo a modo suo, quasi estraniand­osi. «Milik sta bene, ha bisogno di giocare, è stato fuori un mese per problemi al retto addominale. Younes si è allenato molto bene e ha la possibilit­à di giocare certamente. E anche lui aveva avuto un periodo un po’ così: ma chi non è reattivo in settimana poi in campo non ci va, come si è visto. Questa è una regola».

NOI, LA JUVE E L’INTER. Sei punti dalla Juventus, cinque dall’Inter, tre dall’Atalanta: e se ne sono andate solo sette giornate, che lasciano Ancelotti (quasi) indifferen­te. «Il ritardo non mi preoccupa, bruciano i tre punti con il Cagliari e i pareggi di Genk e Torino, dove però non so in quanti riuscirann­o a vincere, onestament­e. La gara con il Verona non è una questione di vita o di morte, ma dobbiamo vincerla. E cominciare a dare continuità ai nostri risultati. La voglia di lottare per lo scudetto ci sarà fino alla fine, non si discute. Come in Champions, dove vogliamo restare primi nel girone».

 ??  ??
 ?? MOSCA ?? Carlo Ancelotti 60 anni dall’estate 2018 alla guida del Napoli Per il tecnico 61 panchine tra campionato e coppe: 35 vittorie 12 pareggi 14 sconfitte
MOSCA Carlo Ancelotti 60 anni dall’estate 2018 alla guida del Napoli Per il tecnico 61 panchine tra campionato e coppe: 35 vittorie 12 pareggi 14 sconfitte

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy