«Omosessualità quanti pregiudizi»
Linari fa outing: in Spagna più liberi, da noi si ha paura
- La differenza tra me (Spagna) e te (Italia). La musica ci viene incontro e non a caso la canzone è di Tiziano Ferro. La differenza in questa storia la fa la mentalità. Elena Linari, 25 anni di Fiesole, difensore dell’Italia e dell’Atletico Madrid, ha una compagna e da sempre affronta l’omosessualità con parole chiare. Spiega se stessa e la sua storia. Dice subito: «Qui a Madrid non ho nessun problema, anzi... In Italia sono io la prima ad aver paura di affrontare l’argomento, perché non so la gente come potrebbe reagire. Non è pronta. Io ho paura del giudizio della gente». Elena non usa mezzi concetti, non lo ha mai fatto e oggi ascolteremo la sua storia in Tv, a Dribbling (Rai2, ore 14, al microfono di Sara Meini), trasmissione Rai curata da Donatella Scarnati e tornati agli antichi successi.
INIZIATIVE BELLE. Il suo coming out c’è già stato: «I veri problemi della vita sono altri. C’è gente che soffre, e noi ci lamentiamo perché un figlio è omosessuale? Abbiamo sbagliato tutto. Ripeto i problemi della vita sono altri e lo sappiamo bene. Per esempio, quello che ha fatto qualche giorno fa la Nazionale di calcio andando all’Ospedale Bambino Gesù è un’immagine potentissima e mi auguro che anche alla nostra squadra venga data questa possibilità».
LA NONNA. Aggiunge: «Quando si ha un figlio la cosa più importante è che sia felice. Se è felice con una relazione omosessuale non vedo dove sia il problema. È ovvio, ci potranno essere delle difficoltà, ma nella vita in generale le difficoltà ci sono. È stato toccante quello che mi ha detto mia nonna quando lo ha saputo. Era contenta ma piangendo mi ha detto “Ho tanta paura per te perché non siete tutelate”, io ho pianto, ma di gioia perché a pronunciare queste parole è stata una nonna, una persona di 80 anni». Elena, che sogna di dedicare presto un gol alla sua fidanzata, chiude così: «Nella mia vita privata devo essere libera di fare quello che voglio. Ci sono tanti calciatori che coprono le loro preferenze con un’altra relazione, così come qualsiasi altro sportivo, per evitare i famosi pregiudizi... Ancora in Italia non siamo pronti. Ma poi diciamolo non è che nel calcio femminile fioccano le omosessuali, no proprio no, omosessuali ci sono nel calcio maschile, negli altri sport e nella vita quotidiana». Me e te, è così chiaro. Che sembra difficile.