Venuti: Sento la fiducia che non avevo in passato
IL DIFENSORE CRESCIUTO IN CASA HA FIRMATO FINO AL 2023 «Voglio dimostrare di poter stare a lungo qui alla Fiorentina»
Quindici anni (ne ha 24) con la Fiorentina sulla pelle, tra quelli vissuti nel settore giovanile, e i quelli passati a girovagare per l’Italia in prestito, tra Serie A (Benevento) e Serie B (tra Brescia e Lecce) per il difensore viola: adesso Lorenzo Venuti al computo totale dovrà aggiungerne altri quattro (2023), quelli del prolungamento di contratto appena firmato con la squadra di cui, da bambino, quando viveva con la famiglia a Incisa, a due passi da Firenze, era innamorato.
CERCHIO CHIUSO. Sì, ha avuto paura di non…tornare alla base, racconta, ma alla fine il cerchio si è chiuso nella maniera giusta. «Ci sono stati momenti in passato, in cui ho temuto che la mia storia con i viola fosse giunta al capolinea - ha spiegato, stando attento a non trasformare i sassolini in macigni - soprattutto dopo due campionati vinti da titolare, quando mi ripetevano che dovevo fare di più. Speravo che la meritocrazia venisse fuori - ha continuato il difensore -. Il ritorno di Pradè però ha cambiato le cose, ho sentito quella fiducia che mi mancava da tempo. Mi sono riconquistato casa, sono contento di aver rinnovato, voglio dimostrare di poter stare qui a lungo». Guardando, non senza sorpresa, il video che il club è riuscito a ritrovare nei propri archivi digitali, con una vecchia intervista del 2010, quando Venuti era un esterno di centrocampo nei Giovanissimi Nazionali, ha rivissuto tutto, la gioia per le conquiste portate a termine e l’amarezza per i bocconi amari inghiottiti, che comunque lo hanno fatto diventare uomo.
AMBIZIONE EUROPEA. Dopo aver realizzato il sogno del debutto al Franchi con la maglia della “sua” Fiorentina, contro il Napoli, titolare alla prima di campionato, adesso proverà a guardare anche lui più in alto, dritto fino all’Europa. «E’ l’ambizione di tutti, ce lo auguriamo già da quest’anno, ma sarà il campo a parlare. Intanto, cerco di migliorare e di farmi trovare pronto». Vuole sfruttare al massimo anche l’opportunità figlia del lavorare nello stesso spogliatoio di Franck Ribery. «Giocare con un campione del genere è il classico sogno che fai da ragazzino, solo che stavolta si è pure avverato, cosa affatto scontata. E’ un elemento positivo che mi dà ulteriori motivazioni per credere in quello che faccio».
PERICOLO BRESCIA. In questo momento l’unica cosa che conta è concentrarsi sulla sfida di Brescia, realtà che Venuti ha conosciuto da vicino: «Si tratta di una piazza tosta, forse anche atipica per essere al nord, visto il calore che la tifoseria sa farti respirare. Non ci faremo trovare impreparati». Non vuol sentire parlare di modelli da seguire - «da ragazzino era Arshavin, ma non chiedetemi a chi mi ispiro oggi, perché cerco di essere solo la miglior versione di me stesso» - semmai ripensa ai sacrifici fatti e alle lezioni imparate nel passato, anche da Liverani, ex viola: «Quella con il club pugliese è stata un’esperienza fondamentale, un guadagnarsi tutto sul campo. Il tecnico? E’ riuscito a dare alla squadra una sua identità, credo che sia questo uno dei pregi più grandi».
«Per me è un sogno che si avvera poter giocare con Ribery È una carica in più»