SPAL, SEGUI MISSIROLI
Titolare insostituibile dei biancazzurri, affronta la squadra dove ha giocato per sei mesi, 8 anni fa
Bestia nera è dir poco, perché il Cagliari alla Spal ha sempre fatto male. Ma fa un certo effetto rivedere davanti ai rossoblu un ragazzino di 33 anni e mezzo che in Sardegna è transitato fugacemente, lasciando però un bel ricordo di sé. Storia vecchia più di 8 anni, ma il tempo per Simone Missiroli sembra essersi fermato. Lui che sin qui non ha praticamente mai tirato il fiato perché Semplici lo ha lasciato in campo sempre, sia che si trattasse di Coppa Italia, sia di campionato. Insostituibile molto più di quanto non dicano i numeri, alla faccia delle 33 primavera che per qualcuno rappresentano già l’anticamera della pensione sportiva, mentre per lui somigliano molto più a una seconda vita calcistica.
FUGACE, MA FELICE. Per capire quanto sia centrale il Missile nei progetti di Semplici basterebbe guardare l’utilizzo che sin qui il tecnico ne ha fatto, ma sarebbe riduttivo. Jolly assodato della mediana, schierato prevalentemente come play davanti alla difesa e all’occorrenza come interno, l’ex capitano della Reggina (che proprio dallo Stretto partì nel gennaio 2011 per riscoprire dopo diversi anni il dorato mondo della Serie A) a Cagliari ha lasciato una traccia sottile, ma pur sempre tangibile: 16 presenze nel girone di ritorno della stagione 2010-11, con un paio di assist a referto e l’illusione, cullata fino a una decina di giornate dal termine del torneo, di poter anche agganciare un posto in Europa League, poi sacrificata sull’altare di un naturale rilassamento dovuto alla salvezza conquistata con abbondante anticipo. Cinque mesi effettivi in tutto, quanto è bastato per farlo ricordare nei pensieri dei tifosi cagliaritani che non a caso gli hanno sempre tributato una calorosa accoglienza al suo ritorno dalle parti del “vecchio” Sant’Elia.
A CACCIA DEL GOL. Il Simone di oggi è più maturo sotto ogni aspetto e a Ferrara se ne sono accorti da un anno abbondante a questa parte. Inamovibile nelle gerarchie di Semplici, il centrocampista ha superato ben presto lo scetticismo col quale venne accolto nell’estate 2018, quando l’accoglienza al suo arrivo dalla vicina Sassuolo non fu delle più travolgenti. Il campo ha dato ragione alle scelte di Vagnati prima e alla lungimiranza del giocatore, capace di ricrearsi a pochi chilometri dalla vecchia casa emiliana un habitat ideale per esprimersi al massimo del suo rendimento. Ciò che gli manca a conti fatti è solo il gol: in 42 gare ufficiali con la maglia della Spal il suo nome non è mai finito nel tabellino dei marcatori, un controsenso pensando ai trascorsi decisamente più floridi che hanno preceduto l’esperienza all’ombra del Mazza. L’ultima volta che fece centro il Missile correva ancora l’anno 2017, quando il Sassuolo (era il 30 dicembre) impose il pari all’Olimpico alla Roma del mentore Di Francesco. Da allora ha dispensato abbracci per i compagni, ma non li ha mai visti corrergli incontro. A Cagliari ci sarebbe un bel tabù da sfatare: chissà che a Simone non sia venuto in mente un pensiero stupendo…
Nessuna rivincita da prendersi, solo la voglia di tornare al gol dopo due anni