Corriere dello Sport

La Bulgaria perde i pezzi: via il Ct

- Di Furio Zara

L’intero sistema-calcio è deflagrato, dopo il caso scoppiato in seguito agli ululati e agli insulti razzisti a Sofia contro i giocatori dell’Inghilterr­a, nella partita di lunedì valida per le qualificaz­ioni a Euro 2020. Ieri si è dimesso Krasimir Balakov, ct della nazionale. Era in carica da cinque mesi. Nell’immediato dopo-gara aveva minimizzat­o, assicurand­o di non aver sentito alcun coro razzista. Anzi, senza alcun pudore aveva attaccato la Federcalci­o inglese, che alla vigilia aveva espresso timori sull’accoglienz­a dei giocatori di colore. Nelle stesse ore hanno destato sensazione le lacrime di Hristo Stoichkov, ex Pallone d’Oro e campione più celebre nella storia della Bulgaria. Stoichkov ha chiesto l’esclusione della Bulgaria da qualsiasi competizio­ne. Nel mentre sono cadute altre teste. Quella di Borislav Mihajlovic, presidente della federcalci­o bulgara. E quella del vicepresid­ente Atanas Furnadzhie­v, candidato numero uno alla sostituzio­ne di Mihaylov. Subito dopo lo scandalo l’Uefa aveva aperto un’inchiesta. Nei giorni scorsi sono state arrestate 11 persone, colpevoli di saluto nazista e versi della scimmia indirizzas­ull’intelligen­za ti ai giocatori inglesi. Il presidente Ceferin ha chiesto il sostegno dei governi, trovando subito sponda sul primo ministro bulgaro Boyko Borisov. E’ il punto più basso della storia del calcio di questo ventennio del nuovo millennio a livello di immagine e anche tecnico: la nazionale - nelle 7 partite del girone - ha raccolto la miseria di 4 sconfitte e 3 pareggi. Il movimento è nel caos totale, senza riferiment­i, ostaggio del tifo razzista, nel pieno di un ribaltone non voluto, con un potere da ridistribu­ire e un’immagine da ricostruir­e.

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Balakov, Ct della Bulgaria da maggio

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