Nuovi guai per la galassia Sidigas e la bufera sfiora anche l’Avellino
In manette il padre del presidente biancoverde Mauriello
Non c’è pace per l’Avellino, interessato da una nuova vicenda giudiziaria che riguarda in modo solo apparentemente indiretto la società di calcio. E’ stato arrestato Antonio Mauriello, 73 anni, già giudice tributario e membro del Consiglio Nazionale della Giustizia tributaria, ritenuto il regista dell’operazione che aveva portato la Sidigas ad acquisire il titolo sportivo dell’Avellino, che era partito dalla serie D dopo l'esclusione dal campionato di serie B per una vicenda burocratica poco chiara.
La Sidigas, che detiene il pacchetto azionario dell'Avellino, è stata destinataria - insieme al suo patron Gianandrea De Cesare - di pesanti provvedimenti giudiziari che hanno portato al sequestro preventivo di beni per 97 milioni di euro e alla richiesta di un concordato per scongiurarne il fallimento. Presidente dell’Avellino è Claudio Mauriello, figlio del giudice arrestato. Una carica ricoperta in virtù degli eccellenti rapporti tra il magistrato e il patron De Cesare, emersi dalla ricostruzione fatta dai giudici della Procura della Repubblica di Salerno che hanno portato all’arresto di 16 persone, tra cui pure l'avellinese Casimiro Lieto, 56 anni, l’autore televisivo tempo fa dato per vicino alla direzione di una rete Rai.
Secondo quanto scritto dal Gip di Salerno, Pietro Indinnimeo, il Mauriello avrebbe ricoperto un ruolo ”strategico e pericoloso” ostentando rapporti e contatti con esponenti politici per fare pressione sui giudici tributari di Salerno, in modo da ottenere sentenze favorevoli, pilotando ricorsi di società riferibili al suo studio (con Antonio Mauriello lavorano i figli avvocati), tra cui proprio la Sidigas. Tra i tanti episodi descritti dal Gip, Antonio Mauriello avrebbe consegnato 10mila euro al giudice Fernando Spanò (arrestato lo scorso maggio) per condizionare una sentenza in favore di Enerimpianti (detiene le maggioranza del capitale sociale della Sidigas) in merito ad un procedimento tributario di 979mila euro.
LA TIFOSERIA INSORGE. La nuova bufera giudiziaria ha provocato ulteriore indignazione tra la tifoseria irpina che, attraverso Mario Dell’Anno, storico tifoso e presidente dell ’” Associazione perla storia” ha fatto sapere: «C'è tanta rabbia nei confronti di questa società di persone che hanno tradito i nostri ideali».
Alla luce di questa nuova vicenda, il futuro dell’Avellino appare ancora più cupo. C’è preoccupazione tra i tesserati, considerando che la società è ormai allo sbando mentre per il nuovo tecnico Capuano si preannuncia una contestazione per la gara di domani contro il Bari. I tifosi in estate avevano chiesto di non affidare la guida tecnica al salernitano Capuano e il ds Di Somma aveva esaudito quella richiesta. Per sostituire il tecnico Ignoffo che ha lasciato comunque l'Avellino con 10 punti e fuori dalla zona playout, è stato scelto proprio Capuano. Un segnale di sfida per la tifoseria da parte del remissivo ds che ha assecondato la volontà del presidente Claudio Mauriello il quale, adesso privo della guida paterna, appare ampiamente ridimensionato nel ruolo e nelle scelte. Non si esclude in ritorno di Ignoffo.