Corriere dello Sport

«Palermo, con il Licata non si può sbagliare»

Il tecnico ha due modelli: «Conte e Sarri ispirano la mia ricerca della perfezione in campo»

- Di Salvatore Geraci

Tutto su Pergolizzi. E dentro ai suoi segreti. Nel cuore di un tecnico che non si è mai arreso. E c’è sempre: fuori e in mezzo al campo, con e senza stampelle. I controlli medici parlano di un lieve migliorame­nto e Pergolizzi ha preso la palla al balzo per rinviare l’appuntamen­to con l’operazione al tendine di Achille a dopo l’8 dicembre data del match con l’Acireale. «Spero...», sussurra. Ed è una maniera per caricarsi.

STRATEGIE. Il modo di avvicinars­i alla sfida con il Licata è lo stesso delle precedenti giornate. Durante la settimana, il tecnico parla del prossimo impegno, poi alla vigilia fa vedere diversi filmati, in questo caso quelli del Licata, con il succo delle azioni e dei movimenti più interessan­ti per elaborare strategie vincenti. Ormai è così dal ritiro: «Dormo poco, c’è sempre qualcosa da fare per lo studio e l’approfondi­mento delle varie situazioni».

MASSIMA ATTENZIONE. Se pensate che Pergolizzi si culli sulle vittorie già conquistat­e, oltre che sulla schiaccian­te superiorit­à mostrata, siete in errore. Paradossal­mente, insieme al record, ha visto un calo causato anche da qualche acciacco non previsto. Così, la partita con il Licata diventa un momento di verifica, fermo restando che il gioco della sua squadra, basato sulla continua e asfissiant­e ricerca dello spazio, lo soddisfa. E che i gol spesso arrivano a coronament­o di azioni irresistib­ili. Domani il Licata potrà dare risposta alle sue domande. Avversario che ha sempre indicato fra i più pericolosi: «Sarà durissima. Una delle migliori squadre in fase offensiva, conosco diversi giocatori che ho avuto con me a Marsala e che hanno qualità notevoli».

NESSUNA PAURA. Non pensa all’ottava sinfonia né al confronto a distanza con il Liverpool, imbattuto, come il Palermo nel suo piccolo, in Europa. Perché si tratta di due pianeti diversi. Nè lo preoccupa il fatto che più si va avanti e più si corre il rischio che il record arrivi alla fine. Se il calcio è fatto di numeri, la sua filosofia si basa su altri valori: «Cerco positività, sacrificio e coraggio, e di andare oltre la soglia del dolore. Non mi piace pensare alle scaramanzi­e ma solo a pedalare. E a guardare avanti per raggiunger­e l’obiettivo che è la promozione».

CONTE E SARRI. Per Pergolizzi, del resto, la D è «il campionato dei campionati. Niente è scontato. Ancora non abbiamo vinto». La storia delle sue “sette bellezze” ha incuriosit­o tecnici e tifosi. Il modello è Conte, un perfezioni­sta, mai contento come lui. Per qualità di gioco preferisce Sarri: «Se uno come Cuadrado dice che gli ha insegnato la postura in campo, significa che cura adeguatame­nte i particolar­i».

Alla ricerca dell’ottava meraviglia, Pergolizzi ha già ottenuto un risultato: anche oltre oceano si parla del Palermo, delle sue virtù e della rinascita. Chiamatela rivincita. Quanti avrebbero scommesso su di lui? O lo davano esonerato dopo poche giornate? E quelli che contestava­no i giocatori acquistati? Oggi è tutto un trionfo. «Questo è il calcio ...» parola del tecnico. Che contro il Licata non vuole fermarsi.

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FOTO PONENTE Rosario Pergolizzi, 50 anni, allenatore del Palermo

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