C’È SEMPRE ROSSI AL CENTRO DI TUTTO
Si corre a Motegi con un occhio soprattutto al futuro Nuovo stile di guida per vincere e togliere il posto a Viñales
Per arginarli c’è chi, come Andrea Dovizioso, punta sulle caratteristiche favorevoli del tracciato di Motegi. Valentino Rossi, invece, le prova tutte all’interno di una rivoluzione che porterà un nuovo capotecnico - David Munoz al posto di Silvano Galbusera - e ha toccato anche lo stile di guida: ieri, infatti, il quinto tempo è arrivato frenando con due dita e non più con tre, e utilizzando la Yamaha di inizio 2019, senza il nuovo forcellone in carbonio. «Come se un giocatore di basket provasse a cambiare il suo tiro dopo 25 anni, non è facile»ha detto Rossi con una metafora efficace: «Serve mettere la moto meno sotto stress: frenare di meno per fermarla di più».
RIVALI. Al momento, però, Quartararo, Viñales e Marquez – in quest’ordine nelle libere di Motegi - sono un passo avanti a tutti: quanto si è visto nelle prime libere del Giappone ha ricalcato l’andamento della Thailandia e di Misano, con i tre a distanziare il resto del gruppo. E rischia di ripetersi in gara (domani alle 8 ora italiana), visto che il GP dovrebbe corrersi nelle analoghe condizioni d’asciutto di ieri, mentre per le qualifiche era atteso l’asfalto bagnato.
TRIO DELLE MERAVIGLIE. Marquez, Quartararo, Vinales. L’ordine d’arrivo di Misano e Buriram rappresenta la gerarchia in vista del mercato che sta per aprirsi: in ottica 2021-22 si dovrà guardare al presente e al futuro. Marquez ha vinto otto titoli ma ha soltanto 26 anni, due in più rispetto a Viñales, mentre l’età di Quartararo coincide con il numero di gara di El Diablo, il 20.
Chi vuole vincere nel 2021-22 non sembra poter pescare fuori da questo mazzo: l’eccezione potrebbe essere Rins,. Il messaggio sembra valere soprattutto per la Ducati, che già nel corso di questa stagione ha riflettuto sul possibile cambio in corsa, con il flirt estivo con Lorenzo. A inizio 2021 Dovizioso e Petrucci avranno rispettivamente 35 e 30 anni e difficilmente - anche per via di altre dinamiche - saranno confermati nel team ufficiale. Andare a sfidare il colosso Honda per Marquez, però, rischia di essere velleitario: è vero che la Ducati ingaggiò Lorenzo con un contratto che ai tempi fu da record (25 milioni di euro in due anni), ma ai tempi Borgo Panigale non trovò concorrenza e successivamente il budget per i piloti è diminuito.
JOLLY MAVERICK. In questo modo si tornerebbe a pescare in casa-Yamaha, ben sapendo che chi è passato dalla M1 alla Desmosedici ha vissuto flop memorabili (Rossi e Crutchlow) oppure ha avuto bisogno di parecchio tempo per vincere: Dovizioso e Lorenzo. In più la caccia a Quartararo oggi sembra complicata quanto quella a Marquez: la Yamaha è convinta di aver trovato l’uomo in grado di sconfiggere Marc e vuole blindarlo.
Diversa è la situazione di Viñales, che pure nelle ultime tre stagioni ha portato cinque delle sei vittorie a Iwata. Maverick non ha mai insidiato Marquez nella corsa al titolo, mostrando un’evidente fragilità psicologica. Oggi lo spagnolo uscirebbe dal giro della Yamaha soprattutto se Rossi dovesse continuare oltre il 2020, e i tentativi di ritrovare la competitività rafforzano questa ipotesi. E a meno di sorprese, finché Valentino correrà, lo farà su una Yamaha, molto probabilmente ufficiale. Con questo scenario Viñales potrebbe comunque salutare, sentendosi scavalcato da Quartararo: il cuore suggerisce un ritorno alla Suzuki, ma ambizioni e risorse economiche non sarebbero paragonabili alla Ducati…
Vale frena con due dita e non più con tre Nel 2021 in coppia con Quartararo?