Calhanoglu, mai così bene in Italia
- Rigenerato dall’effetto Pioli. Il turco Hakan Calhanoglu è stato il giocatore che maggiormente ha beneficiato del cambio di allenatore. Con l’allontanamento di Marco Giampaolo e l’arrivo di Pioli in panchina il numero dieci rossonero si è completamente trasformato. Merito di una condizione fisica migliore ma soprattutto di una posizione più congeniale alle sue caratteristiche, ovvero più vicino alla porta e con meno compiti in fase di ripiegamento, Calhanoglu ha brillato come non mai nella sfida pareggiata 2-2 contro il Lecce. Il turco probabilmente ha interpretato la miglior partita da quando è in Italia, e dopo due anni discontinui ha mostrato nell’arco dei novanta minuti le sue importanti doti da fantasista, che portarono nell’estate del 2017 Massimiliano Mirabelli a investire 25 milioni di euro per prelevarlo in Bundesliga. Infatti Hakan all’epoca aveva tanti estimatori in Europa, e tra questi c’era anche il tecnico della Lazio Stefano Pioli. I biancocelesti nel 2015 affrontarono il Bayer di Calhanoglu nei playoff di Champions e l’allenatore laziale rimase piacevolmente colpito dal turco.
NUOVA VITA. Il feeling non si è interrotto e nel giro di una settimana Pioli è riuscito ad esaltare le caratteristiche del numero dieci, portandolo nel vivo della manovra offensiva in modo da aumentare il tasso tecnico in zona gol. La risposta di Calhanoglu è stata perentoria, e ha dato vita ad un match in cui ha incantato con un una girata spettacolare, la prima rete nella sfida al Lecce, e con l’assist decisivo per il 2-1 di Piatek, al termine di un’azione tutta in velocità. Oltre alle due azioni decisive dei gol, è stato l’uomo più pericoloso per tutta la sfida con conclusioni che hanno sfiorato i pali difesi da Gabriel. E’ apparso un giocatore nuovo, più convinto nei propri mezzi e sicuramente affidabile. Con lui la cura Pioli ha funzionato più che con altri elementi che invece hanno mostrato i soliti limiti tecnici e mentali. Il turco è riuscito a trasformare i fischi in applausi nel giro di novanta minuti. Era stato beccato dal pubblico di casa alla lettura delle formazioni insieme a Biglia e Suso, e alla fine del match è stato uno dei pochi acclamati. Ora la difficoltà sta nel confermarsi, perché nel corso dei mesi precedenti Calhanoglu ha avuto dei momenti di esaltazione, ma non è mai esploso definitivamente. La speranza di mister Pioli è che il nuovo modulo e la posizione da vero dieci possa farlo sbocciare definitivamente. Fino ad oggi in otto partite di campionato il turco ha già colpito due volte, con il Brescia e il Lecce, essendo di fatto uno dei più decisivi del reparto offensivo insieme a Piatek.
Ha mostrato i colpi che convinsero il club a spendere 25 milioni nel 2017