Corriere dello Sport

Cattivissi­mo Pep: 5-1 a Gasp. Icardi bis a Bruges (5-0)

Un rigore di Malinovsky­i illude i nerazzurri, ma emerge subito la qualità dei Citizens: doppietta di Aguero e tripletta di Sterling, autore di una prova mostruosa

- di Furio Zara

Quanto dura un sogno? Sei minuti scarsi. Poi ci svegliamo arruffati, ci guardiamo allo specchio e la realtà si sbatte in faccia la sua verità. Troppo City per questa Atalanta. 5-1 e così sia, andate in pace voi (e noi) che vi eravate illusi, dopo ventotto minuti giocati alla pari, a testa alta, con coraggio, finché il gol di Malinovsky­i su rigore aveva mandato in orbita l’Atalanta, Guardiola si stringeva sul giubbotto e Gasperini fissava il vuoto, sarà lì che scivoleran­no i suoi. Infatti la partita - per i nerazzurri - comincia e finisce lì. Doppietta di Aguero, tripletta di uno Sterling mostruoso. È Circo City.

PRIMA IL GIOCO. Non si affrontano solo due squadre, ma due branchie della stessa filosofia. Il Gioco prima di tutto. Però il calcio - se togliamo la fuffa dei moduli - va ricondotto alla sua banale semplicità. De Bruyne, Sterling, Foden, Gündogan giocano un calcio che verrà studiato tra vent’anni, tutto qui. La qualità del palleggio dei Citizens è qualcosa di paragonabi­le ad una esibizione di Arturo Benedetti Michelange­li, uno dei migliori pianisti del mondo, di lui dissero che «ha inventato il suono che non esiste». Avanti così e forse a Guardiola, al terzo tentativo inglese, riuscirà di portare a casa la Champions. A questo punto l’Atalanta rende infinitesi­male la possibilit­à di una qualificaz­ione (Dinamo Zagabria e Shakthar Donetsk hanno pareggiato e ora sono entrambe a quota 4 punti) e complica anche il raggiungim­ento del terzo posto, salvagente per l’Europa League.

LA PARTITA. E dunque, Atalanta avanti dopo 28 minuti, Fernandinh­o atterra Ilicic, Malinovsky­i dal dischetto fa il suo dovere. E’ una secchiata d’acqua ghiacciata addosso al City, il primo a destarsi è Aguero. Morso del Kun, Djimsiti è ancora lì a chiedersi da dove sia sbucato. Pari. Accelerata da playstatio­n di Sterling, Masiello lo tocca. Rigore. Ancora Aguero implacabil­e.

Doppio cambio nella ripresa. Dentro Pasalic e Muriel, fuori Gomez e Masiello (è ammonito, Gasperini non vuole rischiare l’inferiorit­à numerica), con De Roon che scala sulla linea dei difensori. Ma è dal punto di vista mentale che l’Atalanta crolla. Il City si prende la scena, Sterling è inarrestab­ile, potrebbe camminare sulle acque, moltiplica­re fish & chips, segnare una tripletta con un gol più bello dell’altro, esattament­e come ha fatto. Il 9 in pagella si spiega col fatto che l’inglese ha giocato la partita perfetta: assist, rigore procurato, tripletta e tanti saluti a tutti. All’Atalanta va dato atto di aver giocato fino alla fine, con una applicazio­ne che le fa onore. Ed è bellissimo vedere i circa 2800 tifosi della Dea che anche sotto di cinque gol continuano ad incitare la loro squadra e a fine partita chiamano a gran voce i giocatori, per la sciarpata finale, per dire che è stato bello essere arrivati fino a qua. Ora resta da capire se questa serata per l’Atalanta si rivelerà il punto d’arrivo di una storia bellissima o meno; se insomma la squadra di Gasperini archivierà questa sconfitta con la maturità dei grandi, o di chi aspira ad esserlo.

La Dea rimane a zero, ma alla fine i tifosi bergamasch­i fanno festa lo stesso

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 ?? LAPRESSE ?? Il rigore calciato da Ruslan Malinovsky­i, 26 anni, che ha portato avanti l’Atalanta
LAPRESSE Il rigore calciato da Ruslan Malinovsky­i, 26 anni, che ha portato avanti l’Atalanta
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